Inter News 24
·18 de setembro de 2025
Nazionali, Cantona chiede l’esclusione di Israele dalle competizioni internazionali: il paragone con la Russia

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·18 de setembro de 2025
L’ex campione del Manchester United, Eric Cantona, è tornato a far parlare di sé con dichiarazioni forti e provocatorie non sull’Inter ma sul calcio internazionale. Durante il concerto “Insieme per la Palestina” all’Ovo Arena di Wembley, l’ex francese ha chiesto apertamente a FIFA e UEFA di escludere Israele dalle competizioni internazionali, citando il parallelo con la Russia. Secondo Cantona, mentre la Russia è stata esclusa dai Mondiali 2026 e dai principali tornei UEFA dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, Israele continua a partecipare regolarmente, creando una disparità evidente e sollevando dubbi sull’etica delle decisioni delle istituzioni calcistiche.
Cantona ha aggiunto: «Quattro giorni dopo l’inizio della guerra in Ucraina da parte della Russia, la FIFA e la UEFA hanno sospeso la Russia. Siamo ormai a 716 giorni da quello che Amnesty International ha definito un genocidio. Eppure a Israele continua a essere consentito di partecipare». L’ex francese ha sottolineato come questa situazione metta in discussione la coerenza e i principi etici che dovrebbero guidare le scelte delle federazioni internazionali.
L’intervento di Cantona arriva in un momento in cui Israele rappresenta una delle principali avversarie dell’Italia nel cammino verso il Mondiale 2026, aumentando la rilevanza delle sue dichiarazioni. Le parole dell’ex calciatore hanno subito acceso il dibattito tra tifosi, giornalisti e addetti ai lavori, riportando l’attenzione sull’equità e la trasparenza nella gestione delle competizioni internazionali.
Il paragone con la Russia serve a Cantona per evidenziare quella che lui considera una contraddizione nelle decisioni di FIFA e UEFA: mentre un Paese viene sanzionato e escluso, l’altro continua a partecipare senza limitazioni, suscitando perplessità sulla coerenza e sulla correttezza delle istituzioni calcistiche. L’ex francese invita così a riflettere sull’importanza di criteri etici uniformi e sulla necessità di garantire un trattamento equo per tutte le nazionali.