Calcio e Finanza
·11 de outubro de 2025
NBA, Superlega europea dal 2027: ipotesi sinergie con RedBird e Oaktree

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·11 de outubro de 2025
Riuniti per due giorni a Barcellona, i tredici club storici dell’Eurolega si sono ritrovati profondamente spaccati. Real Madrid, Barcellona, Fenerbahce e l’Asvel Villeurbanne di Tony Parker hanno infatti manifestato la volontà di avere mani libere a partire dall’estate 2027. Un segnale chiaro, sostenuto in modo più discreto anche da Olimpia Milano e Bayern Monaco, che lascia intendere come l’arrivo di un progetto NBA Europe sia ormai vicino.
Come riporta l’edizione odierna de La Stampa, mercoledì i rappresentanti dell’Eurolega si sono incontrati a Ginevra con gli emissari di NBA e Fiba. Un incontro interlocutorio, chiuso con la promessa di nuovi contatti nei prossimi giorni. Ora la partita si gioca sul piano del potere: nella futura e redditizia coppa continentale, prevista teoricamente per il 2027, non ci sarà posto per tutti.
Il progetto della NBA europea prevede un torneo con 16 squadre, di cui 12 con licenza pluriennale e 4 ammesse ogni anno tramite wild card. L’accesso avverrebbe attraverso la Basketball Champions League della Fiba (che manterrebbe anche la Europe Cup) o dai campionati nazionali.
L’Eurolega, che invece intendeva allargarsi a 24 squadre entro il 2026, chiede garanzie di partecipazione per tutti i propri membri e pone alcune condizioni per un’intesa: benefici condivisi, tutela culturale, livello competitivo elevato e governance europea. Una linea dura, utile anche a negoziare spazi per club come Stella Rossa, Partizan Belgrado, Zalgiris Kaunas, Baskonia, Virtus Bologna o Efes, che rischierebbero di restare escluse.
Secondo indiscrezioni, la Nba avrebbe già stilato una lista di società gradite, sgradite o da monitorare. Tra le “prescelte” figurerebbero Real Madrid, Barcellona, Asvel, Fenerbahce, Olimpia Milano (con possibili sinergie economiche con RedBird, proprietaria del Milan, e Oaktree, il fondo americano che controlla l’Inter), Bayern Monaco, Alba Berlino e Galatasaray.
Sul fronte delle nuove fondazioni, sarebbero già pronte le piazze di Manchester (sponda City) e Parigi (dove il PSG tratta per assorbire i Levallois Métropolitains), mentre Londra e Roma restano ipotesi aperte: nella Capitale italiana, il progetto dipenderebbe dall’acquisto e dal trasferimento di un club di Serie A da parte di investitori statunitensi.
Non sono escluse del tutto, seppur con riserva, le candidature delle due squadre di Atene (Panathinaikos e Olympiacos) e di quelle di Tel Aviv o Gerusalemme. Le diplomazie, intanto, lavorano per trovare un compromesso su numero di partecipanti, anno d’avvio (2026 o 2027) e soprattutto sulla ripartizione dei ricavi, nel tentativo di evitare una nuova spaccatura del basket europeo in due coppe concorrenti.
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