Inter News 24
·20 de abril de 2025
Paganini: «Scudetto? L’Inter ha una rosa più ampia e di qualità del Napoli. San Siro sarà un fattore, sul mercato mi aspetto…» – ESCLUSIVA

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·20 de abril de 2025
Una manciata di minuti ci dividono da Bologna Inter, sfida che vedrà i nerazzurri di Simone Inzaghi affrontare i ragazzi allenati da Vincenzo Italiano tra le mura dello Stadio Dall’Ara. Nemmeno il tempo di godere del passaggio del turno di Champions col Bayern che i nerazzurri tornano quindi in campo. Di questo e di molto altro abbiamo avuto quest’oggi il privilegio di disquisire con Paolo Paganini. Il giornalista, conduttore, nonché esperto di mercato ha analizzato così il momento dei meneghini per InterNews24.
Buongiorno Paolo Paganini, iniziamo da Inter Bayern Monaco. C’è qualcosa che l’ha particolarmente impressionata della prestazione dei nerazzurri?
«Mi ha impressionato la forza del gruppo. Si vede che è un gruppo affiatato, parlo dal punto di vista di coesione tra giocatori e tecnico, al di là delle qualità dei singoli chiaramente. La forza del gruppo, anche in momenti di difficoltà, in partite come quella col Bayern questa squadra dimostra di avere un gruppo forte e questa secondo me è un’arma in più che l’Inter si può giocare anche nel prosieguo delle manifestazioni: la Champions certo, ma anche Scudetto e Coppa Italia».
A proposito dei numerosi impegni in casa Inter, quello delle energie sarà un tema centrale per il finale di stagione. Il Napoli ad esempio, è impegnato solo sul campionato…
«E’ vero. Il Napoli ha solo l’obiettivo del campionato, mentre l’Inter è su tre forti da protagonista, quindi il dispendio di energie fisiche e nervose è sicuramente il doppio. Però, dobbiamo renderci conto che i risultati positivi possono anche aiutare a superare queste situazioni. Se raggiungi obiettivi importanti come il passaggio del turno, ti danno una carica maggiore, ti fanno superare momenti come questi dove arrivi al culmine della stagione con impegni tutti ravvicinati».
L’effetto San Siro – come visto col Bayern – potrà rappresentare una spinta in più per i ragazzi di Inzaghi? Il ritorno col Barcellona sarà a Milano…
«Sicuramente sì, è sulla carta – ad oggi – un fattore positivo. Vero che il popolo nerazzurro ricorda giustamente come l’anno del triplete la cosa fu inversa: ovvero l’Inter che passò a Barcellona (ride, ndr). Questa però è un’altra Inter. Secondo me ha acquisito forza dopo la finale persa purtroppo contro il Manchester City, ma giocando alla pari degli inglesi. Poteva tranquillamente meritare anche la vittoria finale. Credo che in ogni caso quella finale sia stata come una ‘molla’ che ha permesso ai calciatori di crescere di mentalità. E lo dimostra il cammino che sta facendo l’Inter in Champions oggi».
Domanda secca: se, ad oggi, dovesse puntare il suo centesimo sullo scudetto di Inter o Napoli chi sceglierebbe?
«Per me più sull’Inter. In molti continuano a ribadire il discorso ‘il Napoli ha solo il campionato, l’Inter più impegni’, ma forse dimenticano che adesso con i cinque cambi a disposizione la partita la cambi durante i 90-95 minuti. L’Inter ha una rosa di grande qualità e ampia: quando Inzaghi cambia cinque giocatori riesce a mutare la fisionomia della squadra, ma il livello rimane sempre alto. Cosa che non può fare il Napoli: non ha cinque cambi del livello dell’Inter. E questo può fare la differenza».
Gli impegni dell’Inter specialmente in Europa porteranno ad un ritorno economico importante. Che mercato dobbiamo aspettarci ora?
«Beh…il ritorno economico sicuramente sarà fondamentale per quanto riguarda la pianificazione. Mi sembra di capire che le linee di Oaktree puntino verso uno svecchiamento della rosa, ma puntando anche su calciatori di qualità. Siamo quindi a una sorta di bivio dal punto di vista del mercato, diciamo così. L’Inter ha dei calciatori che stanno facendo una stagione straordinaria ma con una certa età.
Parlo di Mkhitaryan, di Acerbi o lo stesso de Vrij. Sono giocatori che chiaramente non dico che hanno finito il loro ciclo con l’Inter, ma è naturale che i nerazzurri dovranno poi cercare dei sostituti più giovani in futuro».
Concludiamo con uno sguardo sulla nostra Nazionale, a detta di molti la rinascita post europeo del gruppo azzurro può passare dal blocco Inter. Condivide?
«Secondo me sì, storicamente la Nazionale quando ha conquistato qualcosa di importante ha sempre avuto un blocco di una squadra. Ad esempio nel Mondiale dell’82 l’Italia aveva il blocco della Juventus. Oggi, invece, c’è il blocco dell’Inter.
L’importante è che chiaramente il gruppo nerazzurro arrivi agli impegni con la nazionale con una buona condizione psico-fisica. Però il blocco Inter sì, può aiutare: è quello che poi trascina tutto il resto».
Si ringrazia Paolo Paganini per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.