Calcionews24
·18 de junho de 2025
Pagelle Manchester City Wydad: TOP e FLOP del match

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·18 de junho de 2025
I TOP e i FLOP del match valido valevole per la prima giornata del Mondiale per Club: pagelle Manchester City Wydad
Un 2-0 che non racconta l’intera storia: il Manchester City domina, a tratti ipnotizza, ma non chiude una partita che avrebbe potuto avere un passivo ben più pesante. Il Wydad, pur travolto dall’onda d’urto iniziale, ha avuto il merito di creare due nitide occasioni, mostrando carattere ma anche limiti evidenti. Ecco i migliori e i peggiori delle due squadre.
MANCHESTER CITY: Foden. È l’uomo che trasforma il monologo in risultato. Il suo gol dopo pochi secondi è un tap-in solo in apparenza semplice: è soprattutto una liberazione personale che rompe un digiuno di mesi (ultimo acuto a gennaio) e indirizza subito la partita. Non contento, si veste da uomo assist e dalla bandierina disegna la traiettoria perfetta per il raddoppio di Doku. In una squadra che produce calcio come un’orchestra, lui è il solista che esegue i due acuti decisivi, il decodificatore che traduce la superiorità territoriale in gol pesanti. E infatti la Fifa lo designa come il migiore tra tutti.
WYDAD: Lorch. In una squadra costretta per larghi tratti a inseguire le ombre, lui è la scheggia di orgoglio e qualità. È l’unico che prova a rompere lo spartito, a creare calcio anziché subirlo. Al 31′ mette in scena il manifesto della sua partita: va via in progressione, salta l’uomo e solo una scivolata gli nega la conclusione, ma la sua ostinazione crea comunque la più grande occasione per i suoi. Tecnico, volitivo, è stato un predicatore nel deserto, l’unico a dimostrare che anche contro un gigante come il City era possibile provare a giocare.
MANCHESTER CITY: Lewis. In una serata di controllo quasi totale, la sua espulsione è una macchia inspiegabile. Un fulmine a ciel sereno in una ripresa che scivolava via senza sussulti. Il suo tackle sul pallone è netto, ma la foga con cui prosegue l’azione è un’ingenuità imperdonabile per un giocatore di Guardiola. Lascia i suoi in dieci a tre minuti dalla fine per un eccesso di foga totalmente inutile. In una sinfonia quasi perfetta, il suo è il classico accordo stonato sul finale, un neo che serve solo a ricordare alla squadra che la perfezione richiede 90 minuti di concentrazione assoluta.
WYDAD: Moufid. La sua è una partita dal doppio volto che si chiude nel modo peggiore. Inizia con un’ottima iniziativa, servendo un cross perfetto che Mailula non sfrutta. Sembra l’inizio di una serata da protagonista, ma al 41′ arriva il blackout che decide la partita. Sul corner di Foden, resta imbambolato, pietrificato, mentre Doku gli sfila alle spalle per il 2-0. È un errore di lettura fatale, la fotografia di un giocatore che passa da potenziale risorsa a punto debole nel momento cruciale. Quella sua indecisione è il simbolo della resa del Wydad di fronte alla pressione metodica del City.