Calcionews24
·12 de setembro de 2025
Papu Gomez: «Squalificato due anni per uno sciroppo, chi si droga prende sei mesi»

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·12 de setembro de 2025
L’ex fantasista dell’Atalanta, Alejandro “Papu” Gomez, tornato in campo con la maglia del Padova dopo aver scontato due anni di squalifica per l’assunzione involontaria di una sostanza vietata, si è raccontato ai microfoni di Julian Polo, ospite del suo format “De Visitante” su Youtube.
SQUALIFICA – «I primi mesi furono durissimi perché non capivo perché stesse succedendo a me, proprio nel mio momento migliore. Ero al top dopo aver vinto un Mondiale. Ero frustrato con tutti: col calcio e col sistema. Non mi faccio la vittima, la responsabilità è stata tutta mia. Il problema fu aver preso uno sciroppo per la tosse che non dovevo, ma ho scontato due anni di squalifica. Chi prende droghe o fuma uno spinello prende sei mesi. Io per uno sciroppo per mio figlio ho preso due anni. Chi capisce? Ho accettato la situazione e ora sto lottando per tornare. All’inizio mi costava guardare il calcio, spegnevo la Tv. Mi sono isolato e ho lavorato con uno psicologo. Era un circolo dal quale non riuscivo a uscire. Ma lavorando, lavorando e lavorando, sono riuscito a liberarmi».
ARGENTINA – «Quando Scaloni mi chiamava, venivo da essere il giocatore del mese della Serie A a settembre e ottobre. Fui convocato e non giocai nemmeno un minuto. Era difficile, perché condividevo ruolo con i migliori al mondo. Ma mai un atteggiamento negativo, mai niente. Capiva il mio ruolo e voleva solo che fossi lì. Avrei voluto giocare di più. Alla fine ho partecipato alla Copa América, dimostrando che potevo essere importante. Scaloni come persona? Era insopportabile, ma in senso positivo. Sempre attivo, pieno di energia. Scherzava, si allenava, sempre a mille. Era molto amato nello spogliatoio. Quando arrivai all’Atalanta, mi trasferii nello stesso quartiere e vivevamo vicini. Ogni giorno eravamo insieme. Mi aiutò dal primo giorno in tutto: a comprare l’auto, a cercare casa».
ROMERO – «Mi ricordo che Scaloni stava cercando un difensore sinistro. Io non ero ancora convocato. Stavano osservando Palomino all’Atalanta. Scaloni venne a vederlo, me lo disse e io gli dissi “prenditi Cuti perché è un fenomeno”. Non mi disse nulla. Io pensavo “chiama anche me”. Alla fine convocò prima a me e una o due chiamate dopo chiamò anche Cuti».
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