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·26 de janeiro de 2025

Pardo: «Inter, un paradosso con il Milan! Di Inzaghi si parla poco»

Imagem do artigo:Pardo: «Inter, un paradosso con il Milan! Di Inzaghi si parla poco»

L’Inter risponde al Napoli mantenendo inalterato il distacco di tre punti, con una partita in meno (il recupero con la Fiorentina, ndr). Pardo parla del grande lavoro di Inzaghi, delle risposte di tutto il gruppo e delle gerarchie: di seguito il suo intervento a DAZN

INZAGHISMO – L’Inter di Simone Inzaghi vince agilmente sul campo del Lecce, ritrovando anche i gol di Davide Frattesi. Pierluigi Pardo esalta il lavoro del tecnico piacentino: «Si parla poco di Inzaghi, non c’è l’inzaghismo sul vocabolario ma quello che continua a fare è indiscutibile. È vero che l’Inter è una corazzata ma è anche vero che nella crescita di alcuni Inzaghi ci ha messo del suo. Fin dall’esperienza con la Lazio ha fatto cose importanti, poi con l’Inter ha interpretato in maniera completamente diversa un modulo che potrebbe sembrare difensivo».


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PARADOSSO – Pardo prosegue parlando della prestazione dei nerazzurri in vista soprattutto del derby con il Milan: «Io penso sia stata la serata perfetta per l’Inter: ha vinto giocando un gran calcio e rilanciando calciatori che ultimamente si sentivano meno importanti. E poi ha cavalcato l’onda di Lautaro Martinez lanciando ottimi segnali al campionato e in vista del derby. C’è questa situazione paradossale con il Milan: l’Inter ha vinto sei derby di fila e i rossoneri avevano una difficoltà psicologica. Adesso nei numeri generali l’Inter è sopra i rossoneri ma nei derby l’inerzia è cambiata e sarà divertente vedere cosa verrà fuori. L’Inter vorrà vendicare sicuramente».

CATEGORIE – Pardo chiude il suo intervento spiegando perché le seconde linee dell’Inter trovano poco spazio: «C’è questa famosa discussione sull’Inter che ha due squadre, la differenza tra i titolarissimi e le riserve c’è ma è dovuta al fatto che i titolarissimi sono fortissimi. Difficile per Frattesi, Zielinski e Asllani scalare le gerarchie, le prime linee sono davvero impressionanti. Da questo punto di vita Inzaghi ha fatto benissimo scegliendo la Champions come territorio di prova, certo magari a marzo non sarà così. La differenza però c’è, Taremi, Arnautovic e Correa cosa devono fare? Quei due lì davanti sono bravi, belli e pure molto altruisti».

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