Patteggiamento Juve per i casi plusvalenze e stipendi: da Agnelli a Nedved, Paratici e Arrivabene. Cosa succederà dopo la richiesta e quanto costerebbe al club | OneFootball

Patteggiamento Juve per i casi plusvalenze e stipendi: ecco le pene per i dirigenti coinvolti e quanto costerebbe al club bianconero. Cifre e dettagli

Si avvia verso la sua conclusione una delle vicende giudiziarie più complesse e delicate della storia recente della Juve. Come riportato da Gazzetta.it, nell’ambito del processo in corso a Roma sulle plusvalenze e le manovre stipendi, i legali degli ex dirigenti bianconeri e del club hanno formalizzato le richieste di patteggiamento. Un passo decisivo, che ha già incassato il consenso dei Pubblici Ministeri e che ora attende solo il vaglio del Giudice per le indagini preliminari.

Le pene proposte per gli ex dirigenti: da Agnelli a Paratici

Le richieste di patteggiamento, se accolte, chiuderebbero il procedimento penale per i protagonisti della vecchia dirigenza juventina. Per l’ex presidente Andrea Agnelli è stata proposta una pena di 1 anno e 8 mesi. Per il suo vice, la leggenda bianconera Pavel Nedved, la richiesta è di 1 anno e 2 mesi, mentre per l’ex direttore sportivo Fabio Paratici e per il Chief Legal Officer Cesare Gabasio è di 1 anno e 6 mesi. Per tutti, si tratterebbe di pene sospese, accompagnate da sanzioni pecuniarie. Pene inferiori, convertite in ammenda, sono state chieste per gli altri dirigenti coinvolti.

La posizione della Juve e il proscioglimento di Arrivabene

Una delle notizie più significative emerse dall’udienza è la richiesta di non luogo a procedere per l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene, per cui i PM hanno ritenuto non sussistenti gli estremi per continuare l’azione penale. La Juventus stessa, come entità giuridica, ha proposto un patteggiamento che si tradurrebbe in una sanzione pecuniaria di 156.250 euro.

A questa cifra si aggiungono i circa 300mila euro già versati alla Consob e i possibili, ulteriori risarcimenti per le quasi 200 parti civili costituite nel procedimento. La parola finale spetta ora alla Gup di Roma, Anna Maria Gavoni, che si esprimerà il prossimo 22 settembre, una data che potrebbe finalmente mettere la parola fine a una vicenda che ha già avuto pesanti conseguenze sportive per il club.