Cagliarinews24
·18 de julho de 2025
Pavoletti: «Cerchiamo di trasmettere questi valori ai ragazzi, su Piccoli dico questo. Pisacane? Strano chiamarlo mister»

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Leonardo Pavoletti, capitano del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dal ritiro della squadra rossoblù a Ponte di Legno. Di seguito le sue parole, riportate dal sito ufficiale del club:
VALORI DEL GRUPPO – «Abbiamo costruito nel tempo, negli ultimi anni, un gruppo con delle regole, cercando di trasmettere ai giovani cosa vuol dire essere del Cagliari. Alcuni ragazzi sono cresciuti con questi valori e oggi possono essere d’esempio agli altri insieme a me e Deiola che ci siamo da più tempo. È come una catena di montaggio: chi crede in questa maglia deve saperla rappresentare ogni giorno».
ROBERTO PICCOLI – «Roby sta dando segnali positivi, lo vedo motivato. Gli ho consigliato di restare per fare un anno da protagonista, ha fatto molto bene alla prima stagione quando doveva emergere, ora confermarsi non è semplice ma tutti conosciamo le sue qualità e la squadra sa di avere un attaccante forte là davanti cui affidarsi. Gennaro lo stiamo conoscendo: fisicamente ha potenziale, e sta affrontando il ritiro con la giusta mentalità, per i pesi massimi come noi non è mai semplice nei primi giorni andare forte ed essere performanti, ma lavorando si arriverà al top».
MISTER PISACANE – «È strano chiamarlo mister, ma è bello vederlo fare ciò che ama. Si è subito calato nel ruolo, trasmettendo entusiasmo e idee chiare. In ritiro c’è tempo per confrontarsi: questo aiuta a creare fiducia e il clima giusto. Quando un calciatore crede nell’allenatore, il passo in avanti è immediato, Pisacane ha qualità e le ha già dimostrate, sta facendo un percorso che lo ha portato oggi alla guida della prima squadra e quindi lo seguiamo con convinzione, vederlo entusiasta e motivato è la cosa più bella e importante».
MARKO ROG – «Abbiamo condiviso tanti momenti difficili con “Marcolino” (lo chiama così, ndr). Sarebbe bellissimo averlo con noi ogni giorno e per una stagione intera, so quanto ci tiene e faccio il tifo per lui, ne ha passate tante, ne abbiamo vissute molte insieme, so che col mister si sono parlati e si vedrà giorno dopo giorno quello che potrà essere il futuro di un calciatore così bravo come lui».
IL RUOLO DI CAPITANO – «Il ginocchio fa ancora qualche capriccio, ma ho buone sensazioni dopo l’intervento di pulizia eseguito a fine stagione. L’anno scorso mi sono sentito bene fisicamente come non mi capitava da tempo, per questo ringrazio e faccio i complimenti a mister Nicola e il suo staff. Non so se sarà l’ultima stagione da calciatore, dipenderà da come risponderà il corpo. Intanto voglio vivermela da protagonista, dando tutto alla squadra e cercando di segnare almeno un gol, mi dispiacerebbe chiudere eventualmente senza almeno una rete. Il post-carriera? Non mi vedo con il fischietto e da allenatore, ma mi piacerebbe restare nel mondo del calcio, è il mio mondo ed è lì che so stare. Magari come direttore sportivo: mi piacerebbe mettermi alla prova in un nuovo ruolo, ma capisci solo col tempo e facendo le cose se sei davvero in grado di farlo e se realmente ti piace. A tempo debito parlerò con chi mi sta vicino, con la Società, per capire quello che potrà essere il mio futuro con l’ambizione di essere felice e portare valore al Cagliari».
I GIOVANI IN GRUPPO – «Abbiamo tanti ragazzi bravi, alcuni che sono con noi da un po’ e altri che sono appena arrivati dal Settore Giovanile o dal prestito in categorie inferiori. Io penso sempre che un giovane gioca se è bravo, se va forte in allenamento, se ti accorgi che può darti qualcosa in più di un altro magari più esperto. A nessuno viene regalato niente, il consiglio che do ai giovani è di stare sul pezzo sempre, quando si lavora al campo, poi fuori ci si gestisce e si impara con l’esperienza a capire le cose importanti per quanto riguarda il lavoro e la vita. Sono contento di vedere diversi elementi su cui lavorare, questo nuovo corso ha anche questo obiettivo e ognuno dovrà fare la sua parte».