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·25 de abril de 2025
Pellegrini: "Mi sento in debito con i tifosi. Futuro? Spero che..."

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La stagione che sta vivendo Luca Pellegrini rientra sicuramente tra le migliori della sua carriera: con l'assist di mercoledì servito a Castellanos, ha raggiunto quota tre in campionato. Nella prima parte di stagione ha giocato quasi sempre da titolare in Europa League; adesso, dopo l'esclusione dalle liste sta offrendo buone prestazioni in campo. Il terzino biancoceleste si è raccontato a “Behind the Baller” del Team Raiola: questi i temi trattati.
Pellegrini si racconta a “Behind the Baller”
Qui è dove vivo. Ci siamo trasferiti qui da poco, vivo con mia sorella Eleonora e la mia ragazza, Jennifer. Abbiamo progettato quest'estate di fare qualche festa con gli amici qui in relax con la piscina e la musica. Purtroppo non abbiamo potuto sfruttarla per ora perché il tempo non è dei migliori, anche se c'è il sole fa un po' freddo. Qui c'è un'altra parte con il Teqball. Mi piace giocare con i miei amici e sfidarli, con loro è più facile. Poi quando sarà bel tempo chiamerò anche qualche compagno di squadra, magari a stagione finita per dare priorità al nostro lavoro. Mi sono trasferito in questa zona perché è molto tranquilla, si sentono gli uccellini (ride, ndr.). Si sta molto bene, in relax, e poi è a 10/15 minuti dal campo ed è molto comodo per me. La comodità poi per me è una cosa importante, come nella vita di tutti. Tra le influenze più grandi che ho avuto nel calcio c'è senza dubbio la figura di mio padre. Condividiamo la stessa passione, e già quando ero più piccolo lui mi dava qualche consiglio perché ha giocato a calcio da difensore. Io in realtà nella mia vita calcistica non nasco difensore e terzino sinistro, ma esterno alto. Poi ho capito che forse spostarmi dietro era meglio (ride, ndr.). Lui mi ha aiutato molto, anche nei momenti di sconforto è riuscito a tirarmi su. Mi ha dato dei consigli sul mio atteggiamento o su una semplice partita, sin da quando ero piccolo ci riguardavamo tutte le partite che giocavo per capire cosa potevo migliorare. Ora lo faccio da solo (ride, ndr.). Mi ricordo che spesso poi ci scontravamo su alcune cose, com'è poi normale in un rapporto padre - figlio. Avendo più esperienza, spesso alla fine aveva ragione lui (ride, ndr.).
Un'altra figura che ha avuto una grande influenza su di me è stato Mino Raiola. Vedeva cose nitide dove altri magari non riuscivano nemmeno ad arrivare con il pensiero. Era un luminare. Ho avuto la fortuna di conoscerlo quand'ero più piccolo, intorno ai 13/14 anni, insieme a Enzo con cui ancora mi interfaccio. La cosa che mi ricordo di più di Mino è la sua convinzione nelle cose che conosceva e diceva, era quasi spiazzante, a volte ti freddava. Almeno a me dava questa impressione. Ricordo nella mia prima trattativa con lui che quando sono andato via ero bianco in faccia per quello che aveva detto. Usava dei termini come quando io parlo con i miei amici, per intenderci. Mentalmente era un animale, ancora oggi mi meraviglia e mi impressiona pensare a come vedeva le cose. Poi ci sono state anche tante altre figure nel corso del tempo da cui ho rubato con gli occhi.
Sono cresciuto con tanto rap, ascoltavo Noyz Narcos, Gemitaiz fino a Geolier, Marracash e Gue. Con il tempo ho imparato ad apprezzare vari stili di musica un po' diversi conoscendo anche lo spagnolo e l'inglese. Ho iniziato ad ascoltare anche tanta musica latino-americana. La musica è stata sempre una parte importante nella mia vita, perché per la maggior parte del tempo ho vissuto da solo. La musica mi faceva compagnia e mi aiutava a elaborare dei pensieri per cui non avevi parole per descriverli. Prima della partita però non ascolto nulla, mi piace concentrarmi, ripassare nella mia testa le cose che devo fare e magari vado a vedere gli avversari contro cui devo giocare. Agli inizi, quando giocavo al Cagliari, avevo la playlist salvata su Spotify di Noyz Narcos con tutte canzoni che mi caricavano, tipo 'Attica' e 'Zoo di Roma'. Tutti brani hard, spinti, e la vivevo bene lì per lì. Poi ho capito che tutta quella energia in realtà la disperdevo.