Piras: «Belotti va sfruttato per quello che sa fare! Bisogna solo vedere la tenuta sul piano fisico perché…» | OneFootball

Gigi Piras, ex giocatore del Cagliari, ha fornito la propria analisi in merito all’attualità in casa isolana. Le sue dichiarazioni

Il Cagliari di Fabio Pisacane sta vivendo un inizio di stagione sorprendente. La squadra sarda, guidata dal giovane tecnico che ha saputo infondere un’identità precisa e vincente, ha conquistato ben 7 punti nelle prime 4 giornate di Serie A. Un traguardo che ha acceso l’entusiasmo della tifoseria e l’ammirazione di chi il club lo conosce bene, come Gigi Piras. L’ex attaccante dei rossoblù, vero e proprio simbolo del club isolano, ha commentato il momento d’oro della squadra ai microfoni de La Nuova Sardegna, esprimendo grande soddisfazione per il cammino intrapreso.

Le lodi di Piras all’operato di mister Pisacane

Piras, che ha nel suo DNA la passione per i colori del Cagliari, ha sottolineato come il lavoro di Pisacane stia dando frutti importanti. Il risultato ottenuto, con un bilancio di due vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, è un segnale forte e chiaro delle ambizioni del club. La squadra ha mostrato grinta, carattere e la voglia di lottare su ogni pallone, qualità che da sempre contraddistinguono lo spirito cagliaritano. L’auspicio è che questo trend positivo continui, permettendo al club di togliersi importanti soddisfazioni in questa stagione.

Un avvio di Serie A che fa ben sperare

La squadra di Pisacane ha superato le aspettative e ora si appresta a vivere la stagione con la consapevolezza di poter raggiungere obiettivi importanti. I 7 punti in 4 giornate sono un grande risultato e un trampolino di lancio per affrontare al meglio il prosieguo del campionato. Vi proponiamo uno spunto dell’intervista:

LE QUALITA’ DI BELOTTI – «Belotti va sfruttato per quello che sa fare. Non è uno che dialoga con i compagni, è da servire in profondità, se non sempre quasi, perché svaria da una parte all’altra. Attacca gli spazi, si fa fare fallo, regge la palla e fa salire la squadra. Bisogna solo vedere la tenuta sul piano fisico, perché era da un po’ che giocava meno».

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