Possanzini: “Cercato ma ho scelto Mantova. Esordio? Vorrei Palermo o Venezia. Mi dispiace per la Samp” | OneFootball

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·21 de julho de 2025

Possanzini: “Cercato ma ho scelto Mantova. Esordio? Vorrei Palermo o Venezia. Mi dispiace per la Samp”

Imagem do artigo:Possanzini: “Cercato ma ho scelto Mantova. Esordio? Vorrei Palermo o Venezia. Mi dispiace per la Samp”

Davide Possanzini, allenatore del Mantova, si è concesso in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole.

Possibile che nessuno l’abbia cercata?«Mi hanno cercato, devo essere sincero. Ma mi sono convinto subito che la scelta migliore fosse rimanere qui. L’avevo anche promesso quando siamo partiti, ci eravamo dati tre anni di lavoro, avevo dato una parola. E la società è stata splendida».


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L’uomo più felice di questa scelta è il presidente Filippo Piccoli. Anche lui era scettico.«Lui e il direttore Botturi mi hanno sempre dato fiducia, anche nei momenti di difficoltà. Credono in quello che faccio, so che posso lavorare bene e in giro non so se avrei trovato di meglio. Quando ho chiamato il pres per dirgli che restavo, pensava che volessi salutarlo. E invece tutti contenti!».

Lei aveva detto che era attratto da un’esperienza all’estero.«Ci sarà tempo più avanti».

Non si può nemmeno dire che il Mantova sia un ripiego…«La mia paura è che passi questo messaggio. No, il Mantova è sempre stata la mia prima opzione. Le chiacchierate conoscitive che ho fatto non sono mai andate avanti perché ritengo il Mantova più importante».

Dopo una promozione esaltante e una salvezza serena, è un anno zero o un altro step?«Dobbiamo capire chi siamo. La B è stata un’esperienza nuova per tanti, ora si deve crescere».

Qualche colonna della squadra se n’è andata.«Vogliamo capire che strada prendere. Burrai è ancora qui e deve decidere, è il capitano e c’è stima, ma non possiamo dipendere da lui, vista l’età: se resta sa che vedrà il campo di meno. Sono in uscita Redolfi, Panizzi e Muroni, mentre Brignani è andato in Spagna in una squadra che vuole salire nella Liga: per noi è un motivo d’orgoglio».

Ormai lo scouting non ha più limiti.«I giocatori devono capire che la vetrina è diventata internazionale e devono ragionare in modo diverso. In genere si guardano prima i soldi, poi il blasone della squadra e infine la proposta di gioco, ma ora la terza è fondamentale, perché questo scouting può aprirti porte importanti».

Il nuovo Mantova sarà con lo stesso 4-2-3-1?«Di base sì, poi nell’arco della stagione si cambia. Come l’anno scorso, visto che gli avversari ti studiano: bisogna sempre lavorare sui principi e poi cambiare di volta in volta».

Rispetto a quando giocava lei (338 partite in 11 stagioni) com’è cambiata la Serie B?«Oggi c’è più equilibrio. Una volta incidevano di più i giocatori, che facevano la differenza; adesso la fa l’organizzazione di gioco. Però stiamo andando nella direzione in cui un talento si deve esprimere al meglio all’interno dell’organizzazione per farti vincere la partita. E il Sassuolo dell’anno scorso, a volte ingiocabile, è l’esempio lampante».

Nella prossima B sarà ancora più avvincente la lotta per la salvezza rispetto a quella per la A?«Tante squadre si stanno attrezzando bene, ci sarà grande pressione fino all’ultimo minuto. Saranno decisivi tanti episodi e il punto farà la differenza. Tolte quelle 3-4 squadre, con tutte le altre te la giochi. È questo il bello del campionato».

Una novità che la incuriosisce?«Vedo tanti allenatori molto preparati, per questo in campo si trovano sempre tante difficoltà. Mi incuriosiscono le squadre nuove, tra retrocesse e neopromosse: sono loro che incidono sul rendimento generale, bisogna vedere come si inseriscono nella nuova categoria».

Lei sarà un ex due volte. La prima contro il Palermo: è il grande favorito?«Vista la squadra che stanno facendo direi di sì. Spero che Inzaghi non mi maledica…» (ride)

La seconda sarà contro la Sampdoria, la squadra a oggi più in difficoltà.«Beh mi dispiace. Conosco quella piazza, mettere quella maglia non è da tutti, mi dispiace davvero vederla così. Sono contento sia rimasta in B, spero torni a essere protagonista nel calcio italiano».

Secondo lei tra Aquilani, Bianco e Possanzini per chi farà il tifo il vostro mentore De Zerbi?«Penso che sia contento di vedere in questo campionato tre colleghi cresciuti con lui, mi piacerebbe che venisse a vedere una nostra partita».

Il 30 proprio a Mantova verrà svelato il nuovo calendario: contro chi vorrebbe partire?«Una bella squadra tosta, però in casa. Diciamo Palermo o Venezia, subito un bel crash test».

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