Ravezzani cerchia la partita chiave del declino di Tudor: «Purtroppo da quel momento è iniziato il crollo». Ecco il suo pensiero | OneFootball

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·27 de outubro de 2025

Ravezzani cerchia la partita chiave del declino di Tudor: «Purtroppo da quel momento è iniziato il crollo». Ecco il suo pensiero

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Ravezzani, giornalista, ha individuato in quella partita l’inizio del crollo di Igor Tudor alla Juve, culminato con il suo esonero

Una profezia che si autoavvera, un crollo annunciato. L’esonero di Igor Tudor dalla panchina della Juventus, arrivato dopo otto partite consecutive senza vittorie, non ha sorpreso il giornalista Fabio Ravezzani. Anzi. L’opinionista ha ricordato come, già dopo il pareggio contro il Verona, avesse lanciato l’allarme, individuando nelle giustificazioni del tecnico il sintomo di un problema più profondo.


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L’allarme dopo Verona: “Giustificazioni allarmanti”

Ravezzani, commentando la notizia dell’esonero, ha ripreso un suo pensiero espresso settimane fa. «Dopo la partita di Verona scrissi che le giustificazioni di Tudor (arbitri, calendario ecc) erano allarmanti perché non prendeva coscienza della pessima prestazione Juve», ha ricordato. In quell’occasione, il tecnico croato aveva puntato il dito contro fattori esterni, senza soffermarsi sui demeriti della squadra. Un atteggiamento che, per Ravezzani, era un segnale preoccupante, indice di una scarsa autocritica.

“Da quel momento è iniziato il crollo”

Per il giornalista, quel momento ha segnato un punto di svolta negativo. «Purtroppo da quel momento è iniziato il crollo», ha sentenziato. La mancanza di consapevolezza dei propri limiti avrebbe innescato una spirale negativa, culminata nella striscia di otto partite senza successi (cinque pareggi e tre sconfitte consecutive) che è costata la panchina a Tudor. Una spirale confermata anche dalle controverse dichiarazioni pre-Real Madrid, in cui il tecnico aveva ribadito concetti simili.

Un epilogo inevitabile?

L’analisi di Ravezzani è amara ma lucida. L’esonero di Tudor non è visto come un fulmine a ciel sereno, ma come l’epilogo quasi inevitabile di un percorso iniziato male, con una sottovalutazione dei problemi reali della squadra. La Vecchia Signora volta pagina, affidandosi temporaneamente a Massimo Brambilla in attesa del nuovo tecnico (con Spalletti in pole), ma le parole di Ravezzani restano come monito: per ripartire, serve prima di tutto onestà intellettuale e capacità di analisi.

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