Pagine Romaniste
·06 de janeiro de 2025
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La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Poteva firmare la resa o scegliere di rinascere. Ha deciso di riprendersi la scena nella serata più difficile. Gia, nella notte del derby. In dieci minuti Lorenzo Pellegrini si è issato di nuovo al di sopra di tutto, mettendosi alle spalle mesi di fischi, polemiche, giornate in panchina e quell’incertezza sul suo futuro nella Capitale che poteva risucchiarlo in un vortice di cattivi pensieri. Ed invece il capitano si è regalato la terza gioia personale contro la Lazio con un destro a giro all’incrocio bellissimo. E poi ha baciato lo stemma della Lupa impresso sulla maglia, proprio davanti a quei tifosi a cui si è rivolto per ribadire l’amore per i colori giallorossi. Per dimostrare una volta di più di essere il trascinatore di sempre.
A sorpresa Lui, Claudio Ranieri, con una mossa di alta psicologia, aveva tenuto nascosta la decisione di schierarlo nel derby (sembrava favorito Pisilli), quasi a volergli togliere la pressione scaricandolo di responsabilità. E il capitano ha ripagato la fiducia con una prova all’altezza della sua fama, impreziosita dal gol e da altre intuizioni, andando anche vicino al secondo acuto personale. I compagni lo hanno abbracciato dopo il gol con tutto l’affetto possibile, prima Dybala, poi Mancini: proprio uno di quelli della vecchia guardia finita ad inizio stagione nel mirino della tifoseria. Che nei senatori, di cui Pellegrini è il simbolo, aveva individuato uno dei principali problemi della Roma in crisi della gestione De Rossi e Juric. In una notte da leoni Pellegrini ha saputo trasformare i fischi in applausi: quelli di un Olimpico che finalmente si è riconciliato con uno dei più importanti “figli di Roma” della storia recente, tributandogli una standing ovation al momento della sostituzione (problema al flessore).
E per rendere ancor più memorabile la serata lo stesso Lorenzo è rimasto sotto la Sud per lunghi minuti dopo il triplice fischio, facendo pure un giro di campo per salutare la sua gente e scrivere un nuovo inizio. Perché ci sono vari modi di vivere un derby e lui, Lorenzo, ha scelto quello più esaltante, tornando al gol in campionato (l’ultimo contro l’Atalanta il 12 maggio nella scorsa stagione) e rivedendo una luce fortissima in fondo al tunnel. Così è rinato “uno dei migliori centrocampisti italiani”, per dirla con Sir Claudio.
Foto: [Paolo Bruno] via [Getty Images]