
Zerocinquantuno
·24 de agosto de 2025
Roma-Bologna 1-0: il Bologna l’ha vista così…

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·24 de agosto de 2025
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Prima partita che conta, e allora mi viene da mettere nero su bianco l’equivoco tattico dentro al quale credo si sia infilato il Bologna con l’acquisto di Ciro Immobile: non che l’ex laziale ne sia il responsabile, tutt’altro, ma è fuori di dubbio come la sua presa abbia influito sulla ricerca di un gioco diverso durante il precampionato e che ieri, inevitabilmente, si è materializzato.
Immobile è un calciatore abile nel concretizzare una manovra pulita, convenzionale, quella cioè che esprimeva il calcio di Simone Inzaghi col suo blocco basso e la sua impostazione poi in spazi ampi, oppure quella che esprimeva sempre in biancoceleste Maurizio Sarri, dentro al suo calcio fatto di spaziature meno ampie ma con fraseggi stretti e codificati.
Con questi due tipi di sviluppo Immobile ha dimostrato non solo di essere il finalizzatore perfetto, ma anche il terminale più logico, pur partecipando pochissimo alla manovra corale.
Nel calcio volutamente caotico e adrenalinico di Italiano, un calciatore così ‘pulito’ come Ciro fatica ad entrare nei meccanismi: non prende posizione in attacco spalle alla porta e non viene incontro cercando di accorciare quando la squadra è bassa. Insomma, non fa alcune cose perché non fanno parte del suo bagaglio tecnico.
Inoltre la fase di pressione viene svolta con le sue caratteristiche, che sono quelle di un calciatore potente non certo scattante, quindi arrivando anche tardi su alcune uscite e facendo partire più comodamente la manovra degli avversari.
Non a caso, appena entrato Castro la squadra ha ritrovato subito quella manovra che, appoggiandosi a lui, come dal niente faceva venir fuori azioni e conclusioni. In particolare l’argentino ha portato quella fisicità in pressing che è determinante per il calcio di Italiano: le sue squadre, da quando allena in Serie A, sono quelle che pressano maggiormente soprattutto sulla costruzione avversaria, e questo ieri non si è visto.
Ma, come già sottolineato, non è certamente colpa di Immobile se è stato chiamato a fare ciò che non ha mai fatto, almeno in questi termini.
Ora, non riesco a credere che tre menti esperte di calcio come Sartori, Di Vaio e Italiano siano cadute dentro ad un equivoco tattico del genere, quindi è più facile pensare che tutto ciò fosse ‘preventivabile’ e che l’acquisto di Immobile avesse come obiettivo quello di cercare un finalizzatore del tanto lavoro che la squadra di Italiano solitamente (non ieri…) produce, mettendo comunque in preventivo una fase iniziale problematica: le caratteristiche tecniche del numero 17 sono troppo chiare per cadere in questo errore!
Questo lungo preambolo è servito per dare una spiegazione tattica al poco che il BFC ha fatto nella prima mezzora e alla seconda parte di gara certamente migliore quando, con la verve di Castro, si sono ritrovate le linee di gioco ‘sopra’ ai suoi movimenti che sono andati via via trovando Orsolini e Cambiaghi.
Purtroppo non Odgaard, che invece deve ancora recuperare il suo bel passo, mentre lo spezzone finale di Bernardeschi ha lascato intravedere che la tecnica dell’ex Toronto non è svanita nei tre anni di MLS.
Chiudo con un pensiero sulle lamentele non solo di Italiano ma anche degli altri grandi allenatori di Serie A sul mercato ancora aperto a campionato iniziato: chi se non i mister possono fare qualcosa contro un sistema del quale loro stessi fanno parte, magari decidendo di scioperare e di non sedere in panchina nelle due giornate di campionato incriminate?
Più comodo invece firmare contratti da milioni di euro e poi lamentarsi del mercato aperto: per me vale sempre la regola che, se una cosa non ti va bene, o la accetti o metti per iscritto che vuoi la squadra completa entro la prima di campionato o sennò rassegni le dimissioni e lasci sul tavolo i milioni che intaschi ogni anno, anche se vieni esonerato.
Questa faccenda delle lamentele da parte dei ricchi allenatori di A mi pare non solo stucchevole, ma anche di cattivo gusto verso le centinaia di tecnici delle serie minori professionistiche che, invece, devono barcamenarsi con squadre rabberciate e costruite alla meno peggio negli ultimi giorni di agosto: loro lavorano, si sbattono e non rompono i maroni ai microfoni.
Inoltre, se Italiano ieri ha ravvisato poca serenità in qualche componente della sua squadra, la rosa a sua disposizione gli consentiva di trovare soluzioni alternative che tanti suoi colleghi firmerebbero per avere: Vincenzo si è già dimenticato di quando era al Trapani o allo Spezia?
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