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·03 de outubro de 2025

Roma, Dovbyk di nuovo nel baratro: mazzata psicologica dopo la gioia col Verona

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Roma, Dovbyk di nuovo nel baratro: mazzata psicologica dopo la gioia col Verona. Già interrotto il brevissimo momento positivo dell’attaccante

Una maledizione dal dischetto, una serata quasi grottesca che ha fatto il giro del mondo. La Roma spreca l’incredibile occasione di vincere la partita, fallendo per ben tre volte un calcio di rigore, in una sequenza che ha avuto come sfortunato protagonista l’attaccante Artem Dovbyk.

Tutto inizia quando l’arbitro assegna la massima punizione. Sul dischetto si presenta l’ucraino, che però calcia con poca convinzione: il suo tiro, debole e centrale, viene respinto senza troppi problemi dal portiere avversario, Ozer. Sembra finita, ma l’arbitro ordina la ripetizione per l’ingresso in area di un difensore. Seconda chance. Dovbyk si ripresenta dagli undici metri, sceglie lo stesso lato, ma il risultato è identico: un’altra parata.


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A quel punto, l’attaccante, visibilmente sconsolato, si defila. Tocca a Matías Soulé prendersi la responsabilità del terzo, e valido, tentativo. Ma la maledizione continua: anche l’argentino si fa ipnotizzare da Ozer, che si trasforma nell’eroe della serata.

Per Dovbyk è una mazzata psicologica terribile. Il doppio errore cancella la gioia del gol liberatorio segnato contro il Verona e interrompe bruscamente il suo momento positivo. L’attaccante, che in carriera è sempre stato un rigorista affidabile, è uscito dal campo devastato mentalmente. La speranza, ora, è che questa notte da incubo non lasci scorie in vista della delicata trasferta di Firenze. La Roma, abituata ai cecchini dal dischetto come Totti e Dybala, ha scoperto un’inaspettata fragilità nel suo momento più surreale. Lo scrive il Corriere dello Sport.

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