Juventusnews24
·17 de outubro de 2025
Ronaldo e il feeling mai sbocciato con Pirlo, l’ex vice del tecnico rivela: «Non lo voleva, preferiva di gran lunga Morata ed era il peggiore in questa cosa. Anche Dybala…»

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·17 de outubro de 2025
Un rapporto mai sbocciato, un matrimonio forzato. A svelare i retroscena del complicato rapporto tra Andrea Pirlo e Cristiano Ronaldo ai tempi della Juventus è Alparslan Erdem, ex vice dell’allenatore ai tempi del Karagumruk in Turchia. Intervenuto al podcast del quotidiano tedesco Bild, Erdem ha rivelato come l’ex tecnico bianconero non considerasse il fuoriclasse portoghese adatto al suo calcio, al punto da preferirgli altri interpreti. Secondo il racconto, l’approccio di Pirlo, basato su un pressing alto e aggressivo, si scontrava con le caratteristiche di CR7. Una tesi supportata dai dati.
PAROLE – «Abbiamo fatto un’analisi con alcuni dati e una cosa era chiara: Pirlo non amava Dybala e Cristiano Ronaldo non si adattava affatto al suo stile di gioco. Voleva pressare alto e i dati mostravano che Cristiano Ronaldo era il peggiore negli sprint. Non lo voleva, ma non c’era niente che potesse fare. Era solo Cristiano Ronaldo.Preferiva di gran lunga Alvaro Morata, che era perfetto per il suo sistema 4-4-2. Il suo sistema non funzionava con Ronaldo, ma non poteva farci niente».
La rivelazione di Erdem è clamorosa: secondo i dati analizzati dallo staff di Pirlo, Cristiano Ronaldo era “il peggiore” negli sprint, un fondamentale chiave per il tipo di calcio che l’allenatore voleva implementare. Questa incompatibilità tattica portò Pirlo a una conclusione drastica: “Non lo voleva”. Tuttavia, di fronte a un’icona mondiale come Ronaldo, non c’era “niente che potesse fare”. Un campione del suo calibro non si poteva discutere.
La frustrazione di Pirlo era acuita dal fatto di avere in rosa l’attaccante che, a suo dire, era perfetto per il suo sistema. “Preferiva di gran lunga Alvaro Morata, che era perfetto per il suo sistema 4-4-2”, ha aggiunto Erdem. Ma con Ronaldo in squadra, il sistema non poteva funzionare come avrebbe voluto.
Le parole dell’ex vice di Pirlo gettano una nuova luce su una stagione, quella 2020/21, comunque culminata con la vittoria di due trofei (Coppa Italia e Supercoppa Italiana), ma vissuta tra mille difficoltà. In quella stessa stagione, peraltro, Ronaldo si laureò capocannoniere della Serie A con 29 gol.
Un dualismo tra il pragmatismo dei numeri, che esaltavano il portoghese come finalizzatore implacabile, e le esigenze tattiche di un allenatore che sognava un calcio diverso. Un braccio di ferro silenzioso che si concluse con l’addio di entrambi: Pirlo esonerato a fine stagione, Ronaldo ceduto al Manchester United l’estate successiva.
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