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·06 de novembro de 2025

San Siro, la Procura indaga sulla vendita a Inter e Milan: svelato il motivo e cosa può succedere

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San Siro, le ultime sul nuovo progetto per la vendita dell’impianto a Inter e Milan in vista delle prossime stagioni. I dettagli

Da ieri è ufficiale: Inter e Milan sono i nuovi proprietari dello stadio di San Siro e delle aree circostanti. Come riportato da Il Sole 24 Ore, le due società hanno firmato il rogito notarile in attuazione della delibera approvata dal Consiglio Comunale di Milano a fine settembre. L’operazione riguarda un compendio immobiliare di circa 281mila metri quadrati, comprendente l’attuale impianto “Giuseppe Meazza” (70mila mq) e i terreni edificabili circostanti (211mila mq).

Il prezzo concordato, definito sulla base di una perizia dell’Agenzia delle Entrate, ammonta a 197 milioni di euro. Nel contratto sono state inserite numerose clausole di tutela, volute dal Consiglio comunale per garantire trasparenza e sicurezza. Tra queste, l’obbligo per i club di adottare misure di contrasto alla criminalità organizzata, istituendo una white list delle imprese coinvolte nei lavori.


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Inoltre, Inter e Milan si sono impegnate a destinare 14 milioni di euro a piani di sostenibilità ambientale, in aggiunta all’obiettivo di neutralità carbonica. Previsti anche vincoli per l’accessibilità, l’inclusione e la lotta alle discriminazioni, insieme a una clausola “earn out”, che impone al Comune di ricevere una percentuale di eventuali plusvalenze in caso di vendita a terzi nei primi cinque anni.

Vincoli, prelazioni e sostenibilità ambientale

Il Comune di Milano si è riservato il diritto di prelazione su eventuali rivendite, a un prezzo pari o inferiore a quello d’acquisto, mentre i due club dovranno mantenere il controllo della società acquirente per 15 anni. Metà dell’area, circa 140mila metri quadrati, dovrà restare a verde pubblico. Al termine dei lavori, 80mila mq – di cui 50mila di verde profondo – torneranno di proprietà del Comune, con la manutenzione a carico dei club per trent’anni.

Palazzo Marino parteciperà all’operazione con un contributo massimo di 22 milioni di euro destinato a coprire le spese di bonifica e demolizione. Tuttavia, non mancano le ombre: come evidenzia Il Sole 24 Ore, è stato aperto un fascicolo per turbativa d’asta. L’inchiesta nasce dall’audizione del promoter Claudio Trotta, fondatore del comitato Sì Meazza, che aveva manifestato interesse per l’acquisto dello stadio insieme a operatori dello spettacolo, ma lamenta di aver avuto solo 37 giorni di tempo (dal 24 marzo al 30 aprile 2025) per presentare un’offerta, a fronte dei sei anni di trattativa concessi ai club.

Un progetto da 1,4 miliardi per il nuovo stadio entro il 2031

La clausola che consente a Inter e Milan di rescindere unilateralmente in caso di indagini o eventi esterni che blocchino i lavori è oggi il punto più delicato. Tuttavia, la firma del rogito ha permesso di evitare il vincolo storico sul secondo anello del Meazza, che sarebbe scattato nelle prossime settimane.

L’investimento complessivo dei due club è stimato in 1,4 miliardi di euro, di cui 700 milioni destinati alla costruzione del nuovo stadio da 71.500 posti, progettato dagli studi Foster + Partners e Manica. L’inaugurazione è prevista per il 2031, in tempo per ospitare le partite dell’Europeo 2032, co-organizzato da Italia e Turchia.

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