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Inter News 24

·16 de setembro de 2025

San Siro, resiste la cordata per salvare l’impianto: l’obiettivo e cosa può succedere

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San Siro, le ultime sul nuovo progetto per la vendita dell’impianto a Inter e Milan in vista delle prossime stagioni. I dettagli

Nella politica milanese, la questione del nuovo stadio di San Siro continua a infiammare i dibattiti. Come riportato dal quotidiano Libero, Forza Italia, tramite la figura di Letizia Moratti, ha rilanciato un “patto bipartisan per Milano” con l’intento di sbloccare finalmente la vicenda legata allo stadio e al pacchetto “Salva Milano”. La proposta di Moratti lega il destino di San Siro alla risoluzione di altre problematiche urbanistiche della città, come la costruzione di nuovi cantieri e la valorizzazione delle aree adiacenti. “San Siro e Salva Milano sono legati”, ha affermato l’ex sindaca, tracciando il perimetro della proposta che, secondo lei, potrebbe risolvere non solo la questione stadio, ma anche incentivare il recupero urbanistico e sociale di Milano.

Il blocco dei cantieri e l’impatto sociale ed economico

Moratti ha quantificato lo stallo che sta paralizzando Milano, citando ben “150 cantieri fermi” e “oltre 1500 famiglie senza casa”, con investimenti compresi tra i 12 e i 38 miliardi congelati. Un contesto che, secondo Forza Italia, ha impatti profondi non solo sull’economia cittadina, ma anche sul piano sociale. La politica urbanistica, dunque, diventa il punto centrale per il rilancio della città, ma il blocco dell’urbanistica stessa è dovuto in gran parte alla diatriba sul futuro di San Siro. Moratti ha richiamato l’attenzione su un progetto da 1,2 miliardi di euro per la realizzazione del nuovo stadio, che includerebbe una cittadella sportiva e commerciale, insieme alla valorizzazione storica del Meazza.


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La complessità politica e la spaccatura in giunta

Il nodo politico sulla questione stadio è legato in gran parte alla posizione del sindaco Beppe Sala. Moratti ha accusato Sala di complicare l’iter decisionale, trasformando il voto del Consiglio comunale in un “referendum su sé stesso”, salvo poi fare retromarcia sulla minaccia di dimissioni. Secondo Libero, questa incertezza ha compattato il centrodestra, con Moratti che ha ribadito che Forza Italia non sarà “la stampella di Sala” e che terrà una posizione comune con gli alleati. La giunta comunale appare spaccata, con Gabriele Albertini che ha parlato di “limiti politici” e ha criticato la “minoranza verde-talebana” che, secondo lui, sta condizionando le scelte politiche. La spaccatura è evidente e le difficoltà nel raggiungere un accordo sono sempre più evidenti.

I pareri favorevoli e le difficoltà amministrative

Nel frattempo, i club interessati alla realizzazione del nuovo impianto hanno sottolineato i pareri favorevoli, seppur non vincolanti, del ministro dello Sport Andrea Abodi e del presidente della Figc Gabriele Gravina, che hanno appoggiato la realizzazione del nuovo stadio in vista di Euro 2032. Tuttavia, come evidenziato da Moratti, San Siro non rientra ancora tra gli stadi previsti per ospitare la competizione, un altro elemento che sottolinea la necessità di portare a termine il progetto in tempi rapidi. La questione resta aperta, con una politica comunale che cerca di navigare tra le tensioni interne e la necessità di garantire lo sviluppo della città.

Le prospettive future: un compromesso difficile

La strada per la realizzazione del nuovo stadio per Inter Milan è ancora lunga e tortuosa. Moratti ha ribadito l’importanza di un compromesso tra tutte le forze politiche per risolvere la questione San Siro, ma la divisione all’interno della giunta comunale potrebbe rallentare ulteriormente i progressi. In questo contesto, l’approvazione della delibera in giunta questa settimana, con un arrivo in Consiglio comunale non più tardi del 29 settembre, rappresenta una tappa decisiva per il futuro del progetto. Tuttavia, l’inchiesta della Procura su urbanistica e dossier stadio potrebbe complicare ulteriormente la situazione, creando un ulteriore freno alla realizzazione di quello che è destinato a essere un elemento chiave per il futuro sportivo ed economico di Milano.

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