gonfialarete.com
·31 de dezembro de 2025
Scudetto 2026, il terzo incomodo è il Milan: senza coppe, con rinforzi e l’arte del “corto muso” di Allegri

In partnership with
Yahoo sportsgonfialarete.com
·31 de dezembro de 2025

Mentre Inter e Napoli si contendono pubblicamente il ruolo di favorita, il Milan avanza in silenzio. Senza proclami, senza polemiche e soprattutto senza coppe europee, scrive la Gazzetta dello sport.
È proprio questo mix – calendario più leggero, mercato già attivo e un allenatore specialista nelle volate serrate – che sta facendo crescere una domanda sempre più legittima: e se il vero favorito fosse proprio il Milan?
Inter e Napoli sotto i riflettori, il Milan osserva
Il finale del 2025 ha riportato in scena due grandi classici del dibattito calcistico italiano: gli arbitri e la caccia al favorito per lo scudetto. Sul secondo tema, Napoli e Inter si sono scambiate messaggi a distanza. Antonio Conte ha ridimensionato le ambizioni parlando di strutture e profondità della rosa, Giuseppe Marotta ha ricordato gli investimenti estivi nerazzurri.
Due squadre che si studiano, come velocisti pronti allo scatto decisivo. Ma mentre l’attenzione è tutta concentrata su chi ha chiuso primo e secondo lo scorso campionato, alle loro spalle si è rifatto sotto il Milan, risalito con continuità dopo l’ottavo posto dell’anno precedente. Un Milan che, per ora, preferisce il basso profilo.
Il fattore decisivo: niente coppe europee
Tra le prime cinque della classifica, il Milan è l’unica squadra impegnata su un solo fronte. Un vantaggio spesso definito “teorico”, ma che diventa estremamente concreto quando la stagione entra nella fase decisiva.
Gli esempi non mancano. A fine gennaio i rossoneri affronteranno la Roma reduce da un turno infrasettimanale di Europa League, e lo stesso accadrà la settimana successiva contro il Bologna. Il derby dell’8 marzo potrebbe vedere un’Inter con la testa – e le gambe – già proiettate agli ottavi di Champions League. Scenario simile ad aprile, quando il Napoli potrebbe incrociare il Milan a ridosso di un eventuale quarto di finale europeo.
Senza dimenticare la Coppa Italia: una Juventus impegnata in semifinale arriverebbe a San Siro con giorni di recupero ridotti. In un campionato così equilibrato, la gestione delle energie può spostare gli equilibri.
Mercato e rinforzi: Milan già avanti
Il mercato di gennaio potrebbe ridisegnare le gerarchie, ma il Milan parte in vantaggio. I rossoneri hanno già inserito Fullkrug, permettendogli di ambientarsi con calma, e possono finalmente contare su Ardon Jashari, investimento da circa 40 milioni che finora non aveva potuto incidere con continuità.
A differenza di altre big, costrette ad attendere rientri post Coppa d’Africa o a muoversi in emergenza, il Milan ha programmato. E c’è di più: la squadra è rimasta ai vertici pur senza sfruttare appieno due pilastri offensivi come Leao e Pulisic, entrambi a lungo condizionati da problemi fisici. Risorse interne che ora possono diventare nuovi “rinforzi”.
Solidità e continuità: i numeri di Allegri
Un dato racconta più di molti discorsi: il Milan ha perso una sola partita, all’esordio contro la Cremonese. Da allora, più nulla. Una striscia di risultati che ha permesso ai rossoneri di chiudere l’anno solare al secondo posto in classifica.
In un campionato mai così compatto, con cinque squadre racchiuse in quattro punti (e diverse gare da recuperare), ogni dettaglio pesa. E qui entra in scena Massimiliano Allegri.
Il “corto muso”, marchio di fabbrica
Quando il titolo si decide sul filo, Allegri sa come muoversi. Il “corto muso”, spesso ironizzato, è in realtà una filosofia che diventa letale nei campionati equilibrati: solidità, gestione dei momenti, cinismo.
Il Milan non brilla sempre, ma concede pochissimo e vince spesso gli scontri diretti. È esattamente il tipo di squadra che cresce mentre le altre consumano energie tra viaggi, coppe e pressioni mediatiche.
Il vero favorito? Attenzione al Milan
Inter e Napoli hanno qualità, profondità e ambizioni dichiarate. Ma il Milan ha tempo, calendario, rinforzi e un allenatore che ha costruito la propria carriera sulle volate scudetto. In un campionato che sembra destinato a decidersi davvero di “corto muso”, sottovalutare i rossoneri potrebbe essere l’errore più grande.
Mentre gli altri parlano, il Milan lavora. E spesso, nella storia della Serie A, è proprio così che si vince.









































