Calcio e Finanza
·19 de maio de 2025
Serie A, la contemporaneità penalizza gli ascolti: 3,2 milioni nel 37° turno

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·19 de maio de 2025
Bisognerà attendere l’ultimo turno di Serie A per avere i tanto attesi verdetti della stagione 2024/25. Tra lotta Scudetto, corsa al quarto posto e sfide per non retrocedere, la giornata che si svolgerà a partire da venerdì 23 maggio sarà quella decisiva (solo lo Scudetto può rimanere in bilico, con l’ipotesi spareggio ancora viva).
La serata di ieri ha visto il ritorno della contemporaneità, necessaria per andare incontro alle esigenze sportive delle squadre con i medesimi obiettivi. Nove partite sono state disputate domenica, con calcio d’inizio alle ore 20.45, una situazione che non si verificava addirittura da 15 anni.
Un’eccezionalità quindi quella che si è verificata con la 37esima giornata che, come prevedibile, ha avuto un impatto negativo sugli ascolti complessivi di DAZN e Sky, le due emittenti titolari dei diritti tv del campionato, che hanno fatto registrare ascolti per 3,2 milioni (-50% rispetto alla media stagionale). Viene così ribadita una tendenza consolidata: ogni volta che si riduce la frammentazione del palinsesto, si riduce anche l’interesse misurabile del pubblico.
Analizzando i dati a partire dalla stagione 2014/2015, emerge che le giornate con una così alta contemporaneità sono sempre state rarissime – in media tre all’anno al massimo e non sempre a fine campionato – e anche in quei casi le partite venivano comunque distribuite su tre fasce orarie.
Negli anni la contemporaneità è stata evitata, laddove possibile, tenendo conto del comportamento dei tifosi e delle esigenze dei broadcaster, con la consapevolezza che quando le partite si concentrano in pochi slot – questo vale sempre a maggior ragione nelle fasi finali del campionato – l’audience cala sensibilmente. Quando le giornate vedono un’alta contemporaneità i dati di ascolto indicano infatti un crollo medio che oscilla tra il 40% e il 50% rispetto a una distribuzione più frammentata.
Nella stagione 2020/21 le tv avevano fatto registrare risultati simili a quelli di ieri nella 36esima e 38esima giornata. In quell’occasione la Serie A aveva giocato su tre diversi slot orari (contro i due della serata di ieri), totalizzando in entrambi i turni spettatori per circa 3,2milioni.
Quando gli appassionati hanno più occasioni e orari per seguire le partite, rispondono positivamente, consumano più contenuti e alzando i dati d’ascolto. Più il campionato è distribuito, più viene visto. La contemporaneità, invece – giustificata in questo caso da chiare esigenze sportive –, penalizza il prodotto.
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