Inter News 24
·05 de dezembro de 2025
Sommer si racconta alla Gazzetta: «La mia vita a Milano tra musica, yoga e cucina. Se ho già pensato a cosa fare dopo il ritiro? Vi dico questo»

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·05 de dezembro de 2025

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Yann Sommer ha raccontato come vive a Milano e quelle che sono le sue passioni più grandi oltre al calcio. Il portiere dell’Inter si è soffermato poi sul suo futuro una volta che dirà addio al calcio giocato.
LA MIA VITA A MILANO – «Vivo in centro e a Milano sto bene. Magari se ci fosse un po’ meno traffico sarebbe meglio… Però mi piace girare e vivere la città come un milanese. Le bambine vanno a scuola e spesso andiamo al parco Sempione a giocare. Una vita tranquilla».
L’ATTENZIONE ALL’ALIMENTAZIONE – «È molto importante. Avevo pensato di assumere uno chef in casa perché con le bambine non è mai facile organizzarsi per la cena, ma preferisco cucinare personalmente, così scelgo io gli alimenti e posso curare ogni aspetto».
NIENTE PIZZA, MA IN ITALIA HO SCOPERTO IL CAFFE’ – «Impossibile non bere il caffè in Italia, ma solo dopo pranzo. La mattina invece bevo thè matcha (thè verde di origine giapponese)».
UN ESEMPIO DELLA MIA DIETA? – «Niente lattosio e glutine, provo a evitare lo zucchero e mangio poca carne. Non sono completamente vegano ma diciamo che la mia dieta si avvicina al veganismo».
PASSIONE PER LA CUCINA, PER UN PERIODO PUBBLICAVO ANCHE LE MIE RICETTE SUI SOCIAL? – «Si, ma adesso non lo faccio più, cucino solo per la mia famiglia. La passione per la cucina l’ho ereditata da mio padre che era molto bravo. E poi ho sempre pensato che per un calciatore professionista l’alimentazione sia un aspetto fondamentale».
LA PASSIONE PER LA MUSICA – «Altra grande passione ereditata da mio padre, che aveva una collezione fantastica di dischi in vinile. La musica mi è sempre piaciuta: suono la chitarra, il bongo e il piano. In famiglia da piccolo ascoltavo musica dalla mattina alla sera».
BRUCE SPRINGSTEEN – «Il mio idolo assoluto, il cantante che amo di più. È incredibile che si sia esibito a San Siro, lo stadio dove gioco ogni tre giorni, e io non sia potuto andare a vedere il concerto. Spero di rifarmi al più presto».
E POI COSA C’È NELLA VITA DI SOMMER? – «Ovviamente la Svizzera, che è vicinissima a Milano. Nelle mie poche giornate libere con la famiglia andiamo a visitare le nostre montagne bellissime. Io suggerisco a tutti di andarci in tutti i periodi. L’autunno è il mio preferito, ci sono dei colori incredibili, il foliage è veramente uno spettacolo».
VISITE RECENTI? – «Visto che non gioco più in Nazionale ho avuto qualche giorno durante la sosta e con mia moglie (Alina) e le bambine (Mila di 6 anni e Nayla di 4) siamo stati a Sankt Moritz. Ed è stato bellissimo passeggiare nella natura, le bambine hanno visto i cavalli, si può fare trekking e se non fa troppo freddo anche il bagno nel lago».
NIENTE SCI? – «Le mie bambine hanno già iniziato e ovviamente anche mia moglie scia. Io non posso e finché farò il calciatore dovrò stare a guardare. Poi mi divertirò a fare snowboard che mi piace molto».
SE HO GIÀ PENSATO A COSA FARE DOPO IL CALCIO? – «Non credo che farò l’allenatore, è un lavoro troppo stressante. Non ci ho pensato, nella vita ci sono tante cose da fare».
MAGARI L’ATTORE VISTI I VIDEO DIVERTENTI CON LA HUNZIKER? – «Con Michelle si è instaurata una bella intesa, ci siamo divertiti a fare delle cose in mezzo alla natura della nostra Svizzera. Per adesso faccio il portiere, poi si vedrà».
LE DIFFERENZE TRA GLI SVIZZERI E GLI ITALIANI – «Premesso che io mi sento ovviamente svizzero, del vostro Paese mi piace la leggerezza e la gioia di vivere. Una sorte di voglia di libertà che forse manca un po’ a noi svizzeri che su certe cose siamo un po’ più rigidi».
L’IMPORTANZA DELLO YOGA NELLA MIA VITA DA CALCIATORE – «Credo che sia fondamentale per allenarsi a mantenere la concentrazione al massimo. Ma non pensate che io in campo sia un tipo così tranquillo. Parlo molto con i compagni, cerco sempre di farmi sentire»
L’IMPORTANZA DEL SAPER USARE BENE I PIEDI PER UN PORTIERE NEL CALCIO DI OGGI – «Io ho iniziato a giocare in porta perché mio padre faceva il portiere e anche mio zio. Sin da piccolo mi hanno messo tra i pali, ma in allenamento spesso gioco con i compagni in mezzo al campo per migliorare la tecnica e capire anche i tempi di gioco che adesso sono fondamentali».









































