Zerocinquantuno
·31 de outubro de 2024
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Tra le note più positive del successo ottenuto martedì dal Bologna in terra sarda c’è sicuramente la solida prestazione della difesa rossoblù, che per la terza volta in stagione non ha incassato gol e per la seconda volta ha accolto tra i titolari il capitano de facto Lorenzo De Silvestri. Prima Monza, poi Cagliari: due vittorie su due con lui in campo dall’inizio, un vero e proprio talismano rossoblù. Ma andando oltre la cabala, c’è molto di più: il terzino classe 1988 ha sfoderato all’Unipol Domus di l’ennesima prestazione attenta e solida, con una gamba che sembra aver visto meno primavere rispetto a quelle che recita la sua carta d’identità (36), e un’abnegazione al di sopra della media, annullando tutte le incursioni degli avversari. Siamo onesti: quanti giocatori avrebbero continuato a dare il 100% ogni singolo giorno dopo essere stati esclusi dalla lista Champions, obiettivo che si era ampiamente guadagnato sul campo? In molti avrebbero ceduto il passo, quantomeno a livello mentale, magari inconsciamente. E invece Lollo è rimasto lì, sempre al fianco dei suoi compagni, prima nella conferenza stampa d’esordio in Europa e poi in gruppo durante la doppia trasferta inglese, continuando a dispensare consigli e incitamenti. In altre parole: attaccamento alla maglia, un qualcosa di assai raro di questi tempi dominati da ingaggi faraonici e cambi repentini di casacca. La partita di Cagliari ha fatto salire a 435 (di cui 93 col BFC) il computo delle presenze in Serie A di De Silvestri, numero che lo pone ampiamente al comando tra i calciatori ancora in attività nel nostro campionato e al 42° posto della classifica generale, davanti a mostri sacri come Giorgio Chiellini, Fabio Cannavaro e soprattutto Giacomo Bulgarelli, e ad una manciata di timbrature da altri giganti del calibro di Mario Corso, Giampiero Boniperti e Roberto Baggio. Senza dimenticare i 66 gettoni tra Coppa Italia, competizioni europee e Nazionale maggiore: in totale fanno 501 presenze, tutte di corsa su e giù per la fascia. Se è vero che il Bologna ha visto migrare verso altri lidi alcuni degli elementi più rappresentativi della cavalcata Champions della passata stagione, anche quest’anno può ripartire da una solida certezza: un capitano vero, autentico, con o senza fascia da capitano al braccio. Perché Lorenzo De Silvestri, bolognese acquisito, la leadership ha dimostrato di averla nel sangue.
Giuseppe Mugnano
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Foto: Francesco Scaccianoce/Getty Images (via OneFootball)