Juventusnews24
·16 de novembro de 2025
Tether, Juan Sartori spiega il motivo per cui non è entrato nel CdA della Juventus. C’entra l’Uefa

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La rivoluzione societaria della Juventus ha portato volti nuovi, come l’AD Damien Comolli, e un nuovo partner strategico di peso: Tether. L’azienda guidata dal CEO Paolo Ardoino ha rilevato circa l’11,5% delle quote del club, segnando l’inizio di una nuova era post-Scanavino. Tuttavia, dietro le nomine ufficiali dell’assemblea degli azionisti, si nasconde un retroscena regolamentare che ha impedito l’ingresso nel CdA del profilo inizialmente designato.
Il posto riservato al rappresentante di Tether è stato occupato da Francesco Garino, ma il piano originale prevedeva l’inserimento di Juan Sartori. L’imprenditore e politico uruguaiano, vicepresidente dei progetti strategici di Tether, era il candidato naturale. Perché il passo indietro? La risposta risiede in un conflitto di interessi insanabile per le attuali norme del calcio europeo. Sartori, infatti, ricopre già il ruolo di vicepresidente del Monaco in Ligue 1 ed è co-proprietario del Sunderland in Inghilterra.
Le regole UEFA sulla multiproprietà (multi-club ownership) sono ferree: non è consentito a un dirigente sedere contemporaneamente nei board di due club che partecipano alle stesse competizioni. La situazione è stata complicata ulteriormente dal sorteggio: Juventus e Monaco, infatti, si affronteranno il prossimo gennaio nella League Phase di Champions League. Questa sovrapposizione sportiva ha reso impossibile la doppia carica istituzionale per Sartori. A confermare l’accaduto e l’impossibilità di procedere è stato lo stesso manager ai microfoni di Bloomberg, lanciando anche un appello per il futuro: «Sarei dovuto entrare io nel CdA della Juventus. Prima della prossima stagione, alcune regole sul multi-club ownership vanno riviste».









































