DirettaCalcioMercato
·03 de novembro de 2025
Torino, assenza di continuità e di una direzione per puntare a qualcosa: i granata cercano la propria dimensione

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·03 de novembro de 2025

AAA cercasi un’identità: Baroni chiamato a prendere una direzione verso la quale guidare il vecchio cuore granata. L’anonimato è il rischio più concreto, ancora una volta per il Torino.
Al termine della stagione 2024-25, il Torino ha deciso di voltare pagina: addio a Paolo Vanoli e arrivo di Marco Baroni, che dal 1° luglio 2025 assume la guida tecnica del club granata con un contratto biennale. Baroni arriva con un bagaglio di esperienze non trascurabile: reduce da un anno alla Lazio e con precedenti gestioni in cui ha dimostrato di saper conquistare risultati in Serie A e B. Il suo compito al Torino: dare maggiore solidità, identità, e far ripartire un club che negli ultimi anni ha oscillato tra momenti positivi e altri di smarrimento.
Dal mercato pre-stagione ci si attendeva un salto di qualità: sul piano tattico, Baroni punta su un gioco più propositivo rispetto all’ultima stagione, pur mantenendo l’attenzione alla struttura difensiva. L’obiettivo del club è tornare a collocarsi stabilmente nella parte medio-alta della classifica, con occhio verso l’Europa.
La stagione è ancora agli inizi, ma alcuni segnali sono già evidenti. La panchina di Baroni è considerata tra le più a rischio: un algoritmo che analizza vari fattori la colloca con un rischio esonero medio. Questo dato sintetizza la pressione che grava su un tecnico subentrato in un momento di attesa da parte della tifoseria e della società.
Sul campo, il Torino ha avuto una partenza altalenante. In particolare, in un match contro l’Inter (0-5) ha mostrato ancora fragilità difensive e difficoltà nel tenere il ritmo contro le grandi della Serie A. Tuttavia, in altri momenti ha dimostrato di poter esprimere buone trame di gioco, evidenziando che il progetto Baroni è in fase di costruzione. Il Torino, tuttavia, appare ancora indecifrabile, sembra esaltarsi con le grandi, come con il Napoli e la Roma dove il trascinatore Simeone e una difesa solita hanno portato due vittorie, e sgretolarsi con le piccole, rischiando di regalare al Pisa la prima vittoria in A dopo decenni di assenza nella massima serie. La squadra ha bisogno di assestarsi e sebbene la posizione in classifica non sia malvagia, serve prendere una direzione, puntare a degli obiettivi e non rimanere in balia del destino.









































