Inter News 24
·23 de setembro de 2025
Trevisani analizza: «Pio Esposito? Bisogna giudicarlo per quello che fa, non per la maglia che indossa»

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·23 de setembro de 2025
Riccardo Trevisani, noto giornalista sportivo, ha espresso la sua opinione sul giudizio che ruota attorno al giovane attaccante dell’Inter, Pio Esposito, durante il suo intervento nel podcast Fontana di Trevi, di Cronache di Spogliatoio.
Trevisani ha evidenziato come il talento di Esposito venga spesso esaltato o criticato in base a parametri non sempre oggettivi, legati più alla maglia che indossa che alle sue reali prestazioni in campo.
LA CRITICA AGLI ECCESSI NEL GIUDIZIO – «Il problema è questo: che Esposito sia per forza un fenomeno qualsiasi cosa faccia o per forza una pippa. La cosa che bisognerebbe arrivare a fare è giudicare Esposito per quello che fa.» Trevisani ha sottolineato come, troppo spesso, i giudizi su Esposito siano influenzati dalla sua giovane età e dal fatto che giochi nell’Inter, con alcuni che lo esaltano a prescindere dalle sue prestazioni, mentre altri lo criticano senza oggettività.
In particolare, ha preso come esempio la partita contro il Sassuolo, definendo la sua prestazione «da 6,5, certamente non da 7», mentre quella contro l’Ajax in Champions League meritevole di un «7», in quanto giocata a livello internazionale, con un contesto di maggiore importanza. «Da 7 era quella di Amsterdam anche perché in Champions League e penso che il discorso sia assolutamente figlio della faziosità dello schieramento.» Trevisani ha parlato anche della tendenza a giudicare il giovane attaccante esclusivamente per il suo status di promessa, senza considerare il suo reale impatto sul gioco.
LA NECESSITÀ DI UN GIUDIZIO OBIECTIVO – Trevisani ha poi riflettuto sulla necessità di un approccio più equilibrato nella valutazione di Esposito: «Bisogna per forza dire che è forte perché è giovane e gioca nell’Inter. Dall’altra parte i milanisti, gli juventini o chi ha l’Inter contraria… tutti a dire: come mai non ha vinto il Pallone d’Oro?» Secondo il giornalista, sarebbe utile evitare il tifo sfrenato che influisce sulle valutazioni tecniche, sia da una parte che dall’altra.
Infine, Trevisani ha ricordato che il ruolo di centravanti impone una valutazione basata anche sulla concretezza sotto porta.
PAROLE – «Il centravanti deve fare gol, non può essere l’unico metro di misura. Sì, ma se fa tre assist come ad Amsterdam va bene. Se entra in campo e fa come Dovbyk o si mangia i gol come Gimenez allora arriva la critica. Ma non deve essere a priori.» Un giudizio che, secondo Trevisani, deve essere sempre basato sul rendimento effettivo in campo, evitando gli estremi.
In sintesi, Trevisani ha fatto appello a una critica più giusta e oggettiva, lontana dai pregiudizi legati alla maglia e al contesto, per permettere a Esposito di crescere e svilupparsi senza il peso di aspettative irreali.
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