Calcionews24
·30 de setembro de 2025
Trevisani: «Il Milan è passato da gente che fumava i sigari e faceva a botte a Luka Modric»

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·30 de setembro de 2025
Il segreto del nuovo Milan di Massimiliano Allegri ha un nome e un cognome: Luka Modrić. A 40 anni, il fuoriclasse croato non è solo il faro tecnico della squadra, ma il leader spirituale che ne ha trasformato la mentalità. Un’analisi appassionata e puntuale è arrivata dal giornalista Riccardo Trevisani che, durante “Fontana di Trevi” su Cronache di Spogliatoio, ha celebrato l’impatto devastante dell’ex Real Madrid, partendo da un’immagine simbolo: la sua esultanza sfrenata dopo una “semplice” vittoria in campionato.
Per Trevisani, quel gesto racchiude l’essenza di un campione totale, la cui fame di vittoria è contagiosa e ha cambiato il volto di una squadra.
«Modric si è inginocchiato al 90esimo esultando come un pazzo per aver vinto alla quinta giornata di campionato. La mentalità non si compra al supermercato, lui ha vinto 37 Champions League e il Pallone d’Oro ed esulta come se avesse vinto la 38esima Champions o un altro Pallone d’Oro. Questo nel Milan fa tutta la differenza nel mondo. L’anno scorso vedevamo gente che ballava coi sigari e malcapitati in giro per il campo che volevano fare a botte alla fine delle partite. Ora c’è tutta un’altra professionalità e in questo lui è determinante. Lo è come mentalità, aiuto ed esempio per i compagni. E lo è tecnicamente. Con la protezione di Fofana e Rabiot vicino lui è libero di impostare e fare calcio. Ma la cosa che mi ha impressionato è anche la sua fase difensiva, anche in dieci contro undici. Frapponendosi, immolandosi, buttando anche via qualche pallone. A 40 non è scontato avere questa condizione».
L’analisi di Trevisani è un inno alla grandezza di Modrić. La sua “mentalità”, forgiata da una carriera di trionfi ma ancora intatta, ha portato a Milanello una professionalità che l’anno scorso mancava. Ma non è solo un leader emotivo. In campo, protetto dalla fisicità di Fofana e Rabiot, è libero di creare calcio. E, cosa che ha impressionato di più il giornalista, a 40 anni non si risparmia nemmeno in fase difensiva, sacrificandosi per la squadra. Un esempio totale, un maestro che sta insegnando al Milan come si vince, con la classe e con il sacrificio.