Tudor a Mediaset: «Bella vittoria contro una grande squadra, l’Inter ha storia. Dobbiamo essere consapevoli di una cosa» | OneFootball

L’allenatore della Juventus, Igor Tudor, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo il successo di ieri in campionato contro l’Inter

Igor Tudor, allenatore della Juventus, ha commentato ai microfoni di Sport Mediaset la vittoria per 4-3 contro l’Inter, definendola una partita emozionante ma con margini di miglioramento. Nonostante la vittoria contro una squadra esperta e con una lunga storia come quella dei nerazzurri, Tudor ha sottolineato che la squadra non ha raggiunto il massimo delle proprie potenzialità, indicando come le assenze di Andrea Cambiaso e Francisco Conceição abbiano influenzato la prestazione. Il tecnico ha anche evidenziato che, sebbene la Juve abbia subito un gol nel finale, non ha accusato il colpo e ha continuato a cercare il gol del sorpasso.

Tudor ha poi parlato dei cambi, indicando che il gol di Adzic ha confermato la bontà delle sue scelte, anche se ha precisato che molte volte i cambi non sono prevedibili. Riguardo all’impiego delle due punte, ha affermato che ogni partita ha dinamiche diverse e che il campionato è ancora lungo.

PARTITA PAZZESCA? – «Sono d’accordo, dobbiamo ancora digerire tutto. Una bella vittoria contro una grande squadra, l’Inter ha storia, sono cinque anni insieme, giocatori esperti. Non era facile, potevamo fare meglio su alcuni cose, non è stata una partita al nostro massimo. Ci sono mancati Cambiaso e Conceicao, c’è stata anche la pausa. Bello vincerla ma dobbiamo essere consapevoli che possiamo e dobbiamo migliorare».

LA JUVE NON HA SUBITO IL CONTRACCOLPO DOPO IL 3-2 – «C’era voglia di andare a fare il gol, il calcio poi ti regala alcune emozioni e magie. Cambi azzeccati? E’ facile così, se fa gol Adzic il cambio è azzeccato, altrimenti se fosse uscita la palla allora no. Si sbaglia e si azzecca ma è una cosa sopravvalutata, alcune cose si possono programmare ma altre no».

CON DUE PUNTE LA JUVE HA FATTO MEGLIO? – «Ci sono parti della partita nella partita, dipende anche dal punto di vista psicologico. Juve prima? Mancano 35 giornate».