Juventusnews24
·03 de outubro de 2025
Turnover Juve, Tudor inventa a ogni partita una nuova formazione: ma chi sono i titolari di questa squadra? Dal discorso attaccanti passando per la gestione dei singoli: il punto

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·03 de outubro de 2025
Di Gregorio; Gatti, Bremer, Kelly; Kalulu, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Conceicao, Yildiz; David. Per ragionare sull’evoluzione (o involuzione, vedendo i 4 pareggi tra campionato e Champions League che hanno fatto seguito alle 3 vittorie consecutive dell’inizio) converrebbe ripartire dallo start. Ovvero, dall’undici che Igor Tudor aveva presentato nella gara di debutto in campionato, quando all’Allianz Stadium era arrivato il Parma.
Il mercato concluso e perfezionato nelle ultime battute aveva indotto il tecnico croato a puntare su una formazione di garanzia, sul modulo a lui più caro e sulla presenza di un solo nuovo acquisto, il canadese David. Una Juve, insomma, all’insegna della continuità, se non fosse che al centro della difesa c’era quel Bremer mancato molto da Lipsia in poi a Thiago Motta e che lo stesso Tudor non aveva mai potuto schierare, se non in precampionato. La risposta non era stata esaltante, ma il 2-0 aveva comunque soddisfatto l’ambiente, anche perché David era andato in gol – e in Italia non è mai facile presentarsi così per uno straniero – e a perfezionare il risultato ci aveva pensato Vlahovic, una “riserva” decisamente di lusso.
Tutto a posto, bene così? No, però a Genova – 7 giorni dopo – Igor aveva riproposto la stessa formazione, con un unico cambio forzato, Joao Mario al posto di Cambiaso, impossibilitato a stare in campo per via del rosso rimediato nel finale della prima gara.
Osservate la formazione di due giorni fa a Villarreal: Perin; Kalulu, Gatti, Kelly; Cambiaso Locatelli, McKennie, Cabal; Koopmeiners, Yildiz; David. Sembra totalmente un altro mondo con il turnover Juve. Niente di strano, per certi versi, tenendo conto che ogni allenatore cambia e non poco, a maggior ragione quando in una settimana ci sono impegni europei difficili, per di più in mezzo a due gare delicate come Atalanta e Milan. Ma vedendo l’esito finale – 2-2 e un primo tempo di grande sofferenza – non è che la risposta a molte analisi potrebbe risiedere molto semplicemente nella necessità di tornare al punto di partenza circa la formazione titolare?