Juventus FC
·19 de outubro de 2024
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Una partita complicata e stregata per i bianconeri nell’ottava giornata del campionato Primavera 1, che nel derby contro il Torino in trasferta vanno sotto nel punteggio dopo sei minuti e poi, nonostante il dominio nel gioco e la produzione di tante palle gol, non riescono a raddrizzare il punteggio della sfida.
Di seguito il racconto del match, le parole di mister Magnanelli e il tabellino.
IL RACCONTO DEL MATCH
Una gara iniziata nel peggiore dei modi per i bianconeri, con i granata abili a trovare subito le misure e soprattutto a sbloccare la sfida dopo sei minuti di gioco: il gol del vantaggio del Torino lo firma Raballo, abile a sfruttare al meglio il cross di Marchioro e a battere Radu da due passi. Una rete però che non cambia il morale e la predisposizione in campo dei ragazzi di mister Magnanelli, che a cavallo del quarto d’ora di gioco prendono in mano il pallino del match e da quel momento dominano la seconda parte di primo tempo - mancando in più occasioni l’appuntamento con il gol.
Al 17’ è Puczka su punizione a calciare di poco alto sopra la traversa, mentre cinque minuti dopo è Ripani a scaldare le mani di Praia con una conclusione pericolosa dai 20 metri. Passano 120 secondi e la Juventus sfiora di nuovo il gol del pareggio con un cross pericoloso di Ventre, che si iscrive alla lista dei tentativi bianconeri che contano tra gli altri Crapisto - al 28’, palla alta sopra la traversa - Bassino e infine Di Biase, con il suo sinistro respinto sul primo palo dall’estremo difensore del Torino.
A fine primo tempo però, il risultato è di 1-0 per i padroni di casa.
Nella ripresa la gara è meno fluida e molto più spezzettata nei primi 20 minuti, ma nonostante questo i bianconeri riescono a costruire le migliori palle gol della ripresa: a cavallo tra il 67’ e il 68’, doppia super occasione per la Juventus prima con Pugno che riesce solo a sfiorare il pallone a pochi passi di distanza dalla porta spalancata davanti a sé su un cross di Ventre, mentre pochi istanti dopo è Florea che vede respinta la sua conclusione a botta sicura e a porta vuota dal salvataggio sulla linea di porta di Olsson.
I cambi di mister Magnanelli permettono alla Juventus di mantenere alto il grado di pericolosità offensivo e al minuto 83 i bianconeri non riescono a trasformare un’altra occasione in questa gara per certi versi stregata: Bassino infatti, servito bene da Vacca, calcia alto da ottima posizione nell’area avversaria.
Nel finale il risultato non cambia: arriva così la sconfitta per 1-0 per la Juventus U20 contro il Torino.
«Mi aspettavo una partenza diversa del match, ma dopo un approccio timido, dopo un quarto d’ora la partita è cambiata: abbiamo avuto il predominio del campo e creato tante occasioni e la seconda parte del primo tempo giocata dai ragazzi è stata ottima. Nella ripresa ci abbiamo provato fino alla fine: abbiamo affrontato una squadra che, con il gol iniziale, è riuscita a incanalare bene la sfida e noi siamo stati costretti a rincorrere il pareggio. Peccato non esserci riusciti, perché meritavamo qualcosa in più».
«Ho a disposizione un ottimo gruppo di giocatori, in crescita da quando ho iniziato a lavorare con loro a luglio: giovani che lavorano sia sul lato tecnico che umano, siamo in fase di costruzione e quindi l’equilibrio in queste fasi fa la differenza. Ragionare e capire dove migliorare, come finalizzare meglio e riempire l’area ad esempio, ma sono tutte cose che non mi preoccupano: siamo qui per lavorare e migliorare, tutti insieme. Abbiamo la fortuna di giocare subito nei prossimi giorni e di provare a rifarci, anche perché il percorso in Youth League per noi è importante tanto quanto il campionato. Dobbiamo essere consapevoli del gruppo e delle potenzialità, ma sono tranquillo da una parte e voglioso di rifarci subito dall’altra»
«Puczka abbiamo deciso insieme alla società di farlo giocare con noi: ha fatto una buona partita, è un ragazzo del 2005 - quindi non è un fuori quota o più grande degli altri con cui si confronta. È più avanti di altri per certi versi, ha inciso e provato a fare le sue cose, è un giocatore di prospettiva e con l’Under 23 sappiamo che ci possono essere questi “scambi”. Ai ragazzi in spogliatoio ho detto che non si può sempre crescere e migliorare costantemente: sono le difficoltà che ti fanno diventare un calciatore migliore e che possono permetterci di fare ulteriori passi in avanti»
In aggiornamento
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