Inter News 24
·23 de novembro de 2025
Vecchi dopo Trento Inter U23: «Sofferenza credo che sia la parola più azzeccata. Sapevamo di giocare su un campo difficile»

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·23 de novembro de 2025

L’Inter U23 torna alla vittoria battendo il Trento in trasferta, un successo di misura arrivato grazie alla rete di Spinaccè nella ripresa. Una gara complessa, giocata contro un avversario organizzato e reduce da un lungo periodo positivo, che ha messo a dura prova i nerazzurri di Stefano Vecchi, tecnico che continua a lavorare in parallelo con l’integrazione tra Prima Squadra e settore giovanile.
Al termine della partita, l’allenatore ha commentato la prestazione sottolineando aspetti sia positivi che critici, ribadendo l’importanza della crescita tecnica e mentale del gruppo.
SOFFERENZA – «Sofferenza credo che sia la parola più azzeccata. Sapevamo di venire a giocare su un campo difficile, contro una squadra che gioca un calcio organizzato, la migliore dal punto di vista della ricerca del gioco. Abbiamo vinto una partita con sofferenza, applicazione, ma anche in modo un po’ immeritato, il calcio è anche questo».
POTENZIALE DEL GRUPPO – «Credo che questi ragazzi possano fare molto di più, prestazioni migliori, devono liberarsi. Vedo ragazzi che durante la settimana sono molto più qualitativi, determinati, decisi rispetto a quello che ho visto oggi in campo e anche in alcune delle ultime partite».
ZERO ALIBI – «Oggi avevamo in panchina qualcuno che si è allenato due giorni come Zuberek, Re Cecconi, Bovo. Abbiamo assenze come La Gumina, qualcuno in Prima Squadra come Calligaris, Alexiou e Cocchi, ma io pretendo di più. Zero alibi, chi va in campo deve dimostrare di essere all’altezza».
AMBIZIONE – «Non possiamo fermarci qui e vincere su un’occasione, su una palla inattiva: dobbiamo avere l’ambizione di essere più belli».
Vecchi ribadisce quindi un concetto chiave: la vittoria è preziosa, ma non basta. Serve maggiore personalità, più qualità nella gestione tecnica e una crescita complessiva per una squadra che, al netto delle rotazioni e dei giovani coinvolti in Prima Squadra, ha un potenziale che l’allenatore considera ancora lontano dall’essere espresso pienamente.
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