Juventusnews24
·09 de outubro de 2025
Vignola chiaro sulla Juve: «Il club è ancora in un momento di transizione. Tudor è un buon allenatore, va ringraziato per la qualificazione Champions però devo sottolineare una cosa»

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·09 de outubro de 2025
Dal prestigioso palco del Festival dello Sport 2025 di Trento, l’ex centrocampista bianconero degli anni ’80, Beniamino Vignola, ha concesso un’intervista esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, offrendo una lucida analisi sulla stagione della Juventus di Igor Tudor. Il suo punto di vista è cauto e sottolinea come la squadra sia ancora lontana dal poter competere per il vertice.
PAROLE – «La Juventus è ancora in un momento di transizione. Negli ultimi anni non sono arrivati grandi risultati, una cosa anomala per un club come questo. Cambiano allenatori e dirigenti, ma nel gruppo manca ancora qualcosa di importante per poter ambire davvero alle prime posizioni. È stata una scelta un po’ forzata. Oggi quasi tutti i club devono fare i conti con i problemi finanziari e la Juventus, dopo il valzer di allenatori, ha riproposto Tudor per centrare la qualificazione in Champions. Ci è riuscito e ha portato umiltà e serenità nello spogliatoio. Lo considero un buon allenatore, ma servono risultati di peso per rilanciare davvero la squadra. Il centravanti è un grande problema. Vlahovic era arrivato con prospettive altissime dopo l’esperienza a Firenze, ma non è riuscito a esprimersi al meglio. Ha qualità dal punto di vista realizzativo, però ha trovato difficoltà legate anche alla squadra. C’è sempre un valzer di punte che promettono 25 gol a inizio stagione, ma poi è il campo a dire la verità».
Secondo Vignola, la parola d’ordine in casa Juventus è ancora “transizione”. Nonostante i continui cambi di allenatori e dirigenti, l’ex calciatore percepisce una lacuna fondamentale nel gruppo squadra. A suo avviso, manca ancora qualcosa di importante per poter ambire davvero alle prime posizioni, un elemento che permetta di superare la recente anomalia di stagioni senza grandi risultati, atipica per la storia del club.
L’analisi su Igor Tudor è altrettanto chiara. Vignola definisce la sua nomina come una “scelta un po’ forzata”, dettata più da contingenze finanziarie e dalla necessità di stabilità dopo il “valzer di allenatori”, che da una vera e propria programmazione a lungo termine. Riconosce al tecnico croato meriti importanti: ha centrato l’obiettivo primario della qualificazione in Champions League e ha riportato “umiltà e serenità” nello spogliatoio. Tuttavia, per Vignola, ora serve un passo in più: Tudor è un “buon allenatore”, ma solo “risultati di peso” potranno certificare l’effettivo rilancio della squadra.
Infine, Vignola individua nel reparto offensivo il vero nodo cruciale. “Il centravanti è un grande problema”, afferma senza mezzi termini. Il focus è su Dusan Vlahovic, arrivato da Firenze con aspettative altissime ma mai pienamente espresse, a causa di difficoltà personali ma anche di un contesto di squadra che non lo ha aiutato. L’ex centrocampista conclude con una stoccata al “valzer di punte” che ogni estate promette caterve di gol, ricordando a tutti che, alla fine, “è il campo a dire la verità”.