Yildiz pungolato da Gazzetta: «Serve un’altra ‘spallettata’. Abbiamo criticato Tudor e Motta, ma se lui fosse un vero 10…» | OneFootball

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·09 de novembro de 2025

Yildiz pungolato da Gazzetta: «Serve un’altra ‘spallettata’. Abbiamo criticato Tudor e Motta, ma se lui fosse un vero 10…»

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Yildiz pungolato da Gazzetta: «Serve un’altra ‘spallettata’. Abbiamo criticato Tudor e Motta, ma se lui fosse un vero 10…». Il turco non si accede col Torino

L’analisi de La Gazzetta dello Sport sulla prestazione della Juventus nel derby è impietosa e si concentra su un problema ormai cronico: la sterilità offensiva. Lo 0-0 contro il Torino ha messo a nudo, ancora una volta, i limiti di una squadra che fatica a creare pericoli concreti, nonostante il controllo del gioco.

La critica principale mossa dal quotidiano è la prevedibilità della manovra. Se la manovra deve passare soltanto per Cambiaso e Thuram, è la premessa, è facile per gli avversari prendere le contromisure. Quando le uniche fonti di gioco sono i due esterni, e al centro manca l’imprevedibilità, la Juve non ha armi letali per sfondare difese concentratissimecome quella granata.


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Il dito viene puntato in particolare su Kenan Yildiz. Il talento turco, che dovrebbe essere il faro della trequarti, è apparso ancora una volta discontinuo. Il giornale si lancia in un suggerimento per il tecnico: «Fossimo nel tecnico, nella prossima “spallettata” coinvolgeremmo il turco». Il motivo? Yildiz è rimasto ancora largo in fascia, quasi isolato, senza che gli riesca una magia. Il suo contributo si limita a «qualche strappo» occasionale, ma, e qui sta il punto, «in area, non è mai decisivo».

L’analisi si fa poi più profonda, rievocando i recenti fallimenti tecnici: «Abbiamo criticato Motta e un po’ Tudor» per la stessa identica ragione, ovvero la difficoltà nel trovare un “10” che accendesse la luce. Ma La Gazzetta solleva un dubbio: «ma se un 10 non sente il richiamo della foresta, il centro del gioco, forse non è solo colpa dei tecnici». Un’accusa velata al giocatore stesso, che non sentirebbe l’istinto naturale di accentrarsi per prendere in mano la squadra.

Si tratta, ovviamente, di ragionamenti a lungo termine. La realtà immediata è un’altra: «ora c’è la sosta delle nazionali». Una pausa che, paradossalmente, «spiace più al Toro» che alla Juventus. I granata, infatti, erano in un momento di forma smagliante, «reduce da 10 punti (e zero ko) nelle ultime sei giornate», e avrebbero preferito continuare a giocare. La Juve, al contrario, ha un disperato bisogno di fermarsi per lavorare su queste evidenti lacune offensive.

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