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·19 de julho de 2025
💪🏾 Zapata scalpita: “Sofferto tanto, ma mi sento uno degli attaccanti più forti della Serie A”

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·19 de julho de 2025
Prossimo a ultimare il complicato iter di recupero dopo il gravissimo infortunio al ginocchio patito a San Siro che lo aveva costretto a saltare più della metà della scorsa stagione, Duvan Zapata ha esternato tutta la propria fame e voglia di calcio a La Gazzetta dello Sport. Ecco quanto ripreso da Calciomercato.com:
“Non vedo l’ora di tornare, di giocare la prima partita e segnare il primo goal. Ma è giusto prendermela con calma e rispettare tutti gli step del mio percorso. Che emozione, è bello ritornare a sentirmi di nuovo io, a competere e allenarmi coi compagni. Piano piano mi sto reinserendo: la cosa importante è che oggi sono contento e sono in crescita. Mi sono sentito bene, sono sicuro che d’ora in poi migliorerò sempre”.
“Sono stati mesi duri, l’inizio è stato terribile. Oggi posso dire che quei mesi sono passati velocemente. Ma ho sofferto tanto, ogni passaggio è stato tosto: dall’intervento alla riabilitazione, grazie alla quale devi imparare nuovamente a camminare. Dopo l’intervento, quando pensi che sei appena all’inizio ti crolla tutto addosso, poi il tempo passa e cominci a sentirti meglio. Devo ringraziare la mia famiglia e tutto il mondo Toro, mi sono stati molto vicini. E’ stato fondamentale avere il loro sostegno. I miei due bambini sono ormai grandi, quindi capiscono: insieme a mia moglie mi hanno trasferito una forza incredibile, capisci che l’infortunio è solo una parentesi momentanea. Io ho fiducia: tornerò a far vedere tutta la mia forza in campo”.
“Il presidente Urbano Cairo ha fatto un bellissimo gesto nei miei confronti quando ha deciso di rinnovarmi il contratto quando ero infortunato. Ringrazio il presidente e tutto il club per quello che hanno fatto per me. Adesso dipende solo da me: devo ripagare tutto questo affetto. La fascia di capitano per me è stato un grande orgoglio. In verità, non mi aspettavo che avessero scelto me: è stata una sorpresa. Ma più che capitano, mi considero un leader. Significa trascinare i ragazzi sempre, dando l’esempio soprattutto fuori dal campo. Sono anche il più anziano del gruppo dopo Donnarumma, sento di avere questa responsabilità sin da quando sono arrivato al Toro”.
“Mister Baroni ha le idee chiare e una sua filosofia. Rispetto all’anno scorso ci sono delle differenze. Anche se stiamo lavorando con lo stesso modulo, ci sono dei concetti e metodi diversi. Giocheremo in un’altra maniera. I ragazzi stanno entrando nel mondo del mister. L’ambiente è positivo, i ragazzi sono motivati a fare una buona preparazione. Stanno spingendo forte, siamo consapevoli che questa è una parte importante della stagione”.
“Il mio obiettivo è sempre stato di andare in doppia cifra, perché da quando sono in Italia ho visto che questa cosa è fondamentale: qui un attaccante forte segna almeno 10 goal ogni anno. Il mio primo obiettivo personale è questo, poi aggiungo anche quello di essere il capocannoniere: un attaccante sogna sempre di esserlo. Mi sento uno degli attaccanti più forti della Serie A ogni giorno. Poi magari la realtà dice un’altra cosa, ovvero che sono infortunato e non gioco da molti mesi. Ma io questa consapevolezza di essere tra i migliori ce l’ho dentro e mi dà ogni giorno la forza di migliorare”.
“La scorsa stagione è stata una grande lezione: ci deve insegnare che è fondamentale la continuità. Dobbiamo essere più forti mentalmente. A Schuurs, ancora in infermeria, voglio dire di essere resiliente. So che, prima o poi, tornerà e ci darà una grossa mano. La testa fa tutto e lui mentalmente è forte”.
“Ringrazio i tifosi del Toro per tutto l’amore che mi dimostrano, ma come capitano del Toro voglio dire loro una cosa: non smettete di credere in questa squadra. Anche se ci saranno delle difficoltà, a questi ragazzi non deve mai mancare la vostra spinta”.
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