Zenga non ha dubbi: «È nata l’Inter di Chivu! Si parla tanto di verticalità e aggressività ma il più grande cambiamento che ha portato è altrove» | OneFootball

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·21 de outubro de 2025

Zenga non ha dubbi: «È nata l’Inter di Chivu! Si parla tanto di verticalità e aggressività ma il più grande cambiamento che ha portato è altrove»

Imagem do artigo:Zenga non ha dubbi: «È nata l’Inter di Chivu! Si parla tanto di verticalità e aggressività ma il più grande cambiamento che ha portato è altrove»

L’ex portiere dell’Inter, Walter Zenga, in vista della gara di oggi contro l’Union SG, ha tracciato un bilancio sul primo periodo di Chivu

La Gazzetta dello Sport ha intervistato l’ex portiere nerazzurro Walter Zenga in occasione di Union SG Inter di questa sera.

L’INTER DI CHIVU – «Quello che si vede da ogni lato è che è definitivamente nata l’Inter di Chivu…».


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SPAZZATO VIA DEL TUTTO IL RICORDO DI MONACO? E COSA HA INSEGNATO? – «Ha insegnato… quello che sta insegnando Chivu ai suoi ragazzi. Quella rabbia nata dalla finale deve essere trasformata in forza positiva, in Italia e in Europa. Vedo questa fiamma: parliamo tanto di verticalità e aggressività, ma è nella testa e nel cuore il cambiamento più grande. Cristian può sembrare duro, ma è un uomo speciale come la sua terra. Vincere lo scudetto è meno complicato di fare un altro percorso straordinario in Champions: è la A l’obiettivo più ‘vicino’, ma l’ambizione di un club come l’Inter è sempre alta, per Dna. Perché non pensare di riprovarci anche in Champions? Puoi davvero permetterti di scegliere solo quando sei in fondo».

COME SI CONCRETIZZA IL PROGETTO NEL BREVE? – «Pensando al Napoli, ma è vitale anche fare punti a Bruxelles. L’anno scorso il Psg era praticamente eliminato e poi ha vinto: in questo nuovo formato ci sono possibilità che oggi non si possono neanche immaginare. Al momento l’Inter deve pensare a fare 4 vittorie su 4 in Coppa, poi si vedrà».

LA ROSA A DISPISIZIONE PERMETTE UNA DOPPIA CORSA? – «C’è sangue nuovo, fresco, giovane, che mette di buon umore, fa felici i tifosi. Bonny ha segnato, ma Pio è entrato con una maturità unica: a Roma ha difeso ogni pallone come fosse l’ultimo. Il gruppo c’è, si vede, anche perché i vecchietti, i Micki e gli Acerbi, lo cementano con l’esperienza e sono seguiti dai ragazzi. La squadra ha tutto per provarci in campionato, anche se il Milan riposerà di più come il Napoli l’anno scorso. Però, bastava che Arna avesse messo dentro quella palla con la Lazio…».

SU SOMMER E MARTINEZ – «Se giochi così tante partite, prima o poi sbagli: è capitato a Yann e capiterà agli altri. Il calcio di oggi vuole che ci non ci sia un ’1’ e un ‘12’, ma due quasi alla pari. Sommer è simbolo di affidabilità, ma anche lui sa che arriverà il momento in cui dovrà lasciare il posto. E se i dirigenti hanno scelto di puntare su Martinez, io mi fido: il nostro è un ruolo diverso, per gente un po’… particolare».

IL MIO RUOLO DA OPINIONISTA A SKY – «A Sky sono felice, nel calcio ho fatto tutti i ruoli ormai e quindi ho una veduta ampia. Piacere a tutti è impossibile, ma questo lo sapevo anche quando giocavo (ride, ndr)…».

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