Juventusnews24
·09 de novembro de 2025
Zhegrova, ecco i primi lampi. I giornali: «Fa perdere la testa a Lazaro. Con il piglio di chi sa dominare la scena»

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·09 de novembro de 2025

In una serata grigia e deludente per l’attacco della Juventus, culminata in uno sterile 0-0 contro il Torino, una delle poche note positive è arrivata dalla panchina. L’ingresso di Edon Zhegrova, mandato in campo da Spalletti al 64° per sostituire Conceiçao, è coinciso con il momento di maggior vivacità dei bianconeri. Il kosovaro ha avuto un buon impatto sul match, portando quell’imprevedibilità e quella voglia di saltare l’uomo che erano mancate fino a quel momento.
I giornali in edicola questa mattina sono concordi nel promuovere la sua prestazione, riconoscendogli il merito di aver provato a dare la scossa. Le valutazioni sono positive, seppur con sfumature diverse sulla sua efficacia.
La Gazzetta dello Sport è la più entusiasta, elogiando la sua personalità e la capacità di creare scompiglio. GAZZETTA 6.5 – Di “zeppette” se ne vede una sola, ma sono applausi: Lazaro perde la testa. Si presenta sulla scena con il piglio di chi la scena sa dominarla.
Più misurato Tuttosport, che assegna una sufficienza piena, riconoscendo l’impegno e la generosità ma sottolineando anche una certa mancanza di precisione. TUTTOSPORT 6 – Subito un cross delizioso per la testa di McKennie: i compagni lo cercano, tocca tanti palloni, però i suoi cross non sono sempre chirurgici, anzi.
Anche il Corriere dello Sport premia l’ingresso di Zhegrova con un 6.5, identificando il pericolo numero uno creato dall’esterno bianconero. CORRIERE DELLO SPORT 6.5 – Palla al kosovaro per l’assalto, la finta a rientrare sul sinistro e dalla solita mattonella fa spiovere cross pericolosi davanti a Paleari.
Insomma, in meno di trenta minuti, Zhegrova ha dimostrato di essere una delle “cartucce” importanti citate da Spalletti, un giocatore capace di infiammare l’Allianz Stadium e di mettere in difficoltà le difese avversarie con il suo “marchio di fabbrica”: il rientro sul sinistro. Anche se, come visto nel finale, la sua esuberanza lo ha portato a un piccolo screzio con Adzic su un calcio d’angolo.
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