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·7. November 2025
Barsotti: «A Como il Cagliari dovrà essere capace di rimanere in partita. Pisacane è un trasformista e su Felici…» – ESCLUSIVA

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Giovanni Barsotti nella giornata odierna ci ha concesso un’intervista esclusiva in vista della sfida valida per l’11a giornaya del campionato di Serie A 2025-2026. Il bordocampista di DAZN, il quale in questo weekend seguirà la partita tra Como e Cagliari, ci ha parlato di diversi temi. Un pronostico verso la gara del Sinigaglia, la sua predilezione per l’attaccante dei rossoblù Mattia Felici e tanto altro ancora. Le sue parole:
1) Como Cagliari è la sfida tra due tecnici giovani, due che molti definirebbero “giochisti”. Cosa ne pensi di questa nuova generazione di allenatori?
«Mi piace il nuovo, sempre. Quindi mi piacciono tendenzialmente le nuove generazioni. Il calcio è una scienza e quindi è un continuo progresso e mi piace vedere l’evoluzione del gioco inteso come progresso. Però non so se il termine giochista sia ancora valido. Per me sta un po’ scadendo. Dopo una grande rivoluzione Guardiolista su gusto per il possesso palla e velocità in riaggressione, siamo passati per anni in cui si è curato molto l’uscita palla e il possesso quindi abbiamo adottato questo termine, giochista, per chi amava tenere la palla e proporre una costruzione articolata dal basso. Ma ora è un po’ superato: tutti costruiscono e, anzi, chi prima era un fanatico della costruzione lenta, ora ha iniziato ad essere più diretto, più veloce e anche più difensivista. Fabregas, volendo, è figlio proprio diretto di quel giochismo di Guardiola. Pisacane però no. Pisacane è più trasformista. Più pragmatico anche. A me piace perché cambia, prova, è coraggioso».
2) Venendo alla partita del Sinigaglia, tu la seguirai come bordocampista. Che gara ti aspetti tra Como e Cagliari? Pronostico?
«Il Como in casa fa la partita, non importa contro chi. Il Cagliari deve fare come Genoa e Cremonese: rimanere dentro la gara anche se passa sotto. Nel secondo tempo a volte il Como cala. Lì vanno aggrediti. Pronostico: 2-1».
3) C’è un giocatore dei rossoblù che, arrivati all’undicesima giornata, ha attirato la tua attenzione?
«Palestra è forte eh! Mi sta piacendo. Poi sono fan di Felici già da due anni. Io lo farei giocare sempre ma capisco non sia facile usare spesso esterni estrosi quando devi salvarti».
4) Lavorare come bordocampista ti dà la possibilità di vivere a stretto contatto con i giocatori e non solo. Com’è vivere la Serie A a pochi metri dal campo? Che sensazioni si provano?
«Ti si appiccica addosso la partita. A volta, nei finali di gara, sono agitato, tremo come un tifoso e non so per cosa, visto che non tifo. E’ semplicemente l’adrenalina che ti entra dentro. I giocatori sono ragazzi normali, soprattutto in Serie A, perché chi arriva in Serie A ci arriva perché non è un montato. Poi chiaro: c’è della differenza percepita con loro e si sente nell’aria, non è che sei uno alla pari. Però è meno strano di quello che si possa pensare».
5) Dopo le fasi iniziali il campionato entra nel vivo, chi vedi favorito per la vittoria finale? Tra chi pensi che sarà la lotta fino alla fine?
«Quest’anno è il più bello degli ultimi non so quanti anni, ve lo dico. Secondo me arriviamo alle ultime 3 giornate con 3 o 4 squadre che possono vincerlo. Napoli, Inter, Milan, Juve, Roma. Una di queste cinque si perde. Un’altra sarà un po’ più indietro. Ma in 3 secondo me arrivano alla fine che possono farcela. Sarà pazzesco».
Si ringrazia Giovanni Barsotti per la gentilezza e disponibilità mostrate nel corso di questa intervista









































