Juventusnews24
·20. Oktober 2025
Di Canio ancora: «Alla Juve mancano uomini di calcio italiani. Problema evidente a centrocampo, Locatelli non vale Modric a 40 anni»

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La sconfitta della Juventus a Como ha suscitato reazioni forti, tra cui quella, molto netta, di Paolo Di Canio. Intervenuto negli studi di Sky Calcio Club, l’ex attaccante ha analizzato la crisi bianconera individuando un problema diffuso che va oltre il singolo allenatore o la partita. Secondo Di Canio, alla squadra manca un’anima e una guida tecnica.
L’analisi parte da una constatazione generale sulla rosa: «C’è carenza di leadership in generale, ma anche di valori, di qualità». Una critica severa che non risparmia nessun reparto, in particolare il centrocampo, spesso indicato come il punto debole della squadra. Per Di Canio, il problema non è la qualità dei singoli, quanto la loro incapacità di elevare il ritmo e il livello del gioco.
«Centrocampo? Presi individualmente sono dei buoni giocatori, ma la velocità di esecuzione, di pensiero e la realizzazione di qualità, è lontana dagli standard di alto livello». L’opinionista ha poi preso ad esempio Manuel Locatelli per spiegare la mancanza di un vero cervello in mediana, capace di dettare i tempi e illuminare il gioco, facendo un paragone illustre. «Locatelli è un buon giocatore, ma non ha regia: non è il Modric che, pur avendo 40 anni e muovendosi lentamente, fa delle giocate due secondi prima che gli avversari le abbiano lette».
Ma per Di Canio, la crisi tecnica dei bianconeri è figlia di una crisi dirigenziale. La soluzione, secondo lui, non è sul campo ma in società. L’ex giocatore invoca un ritorno a una struttura dirigenziale forte e riconoscibile, con un chiaro DNA italiano, prendendo a modello le due principali rivali.
«Cosa manca? Uomini di calcio e italiani, o che hanno masticato il calcio italiano per anni». Il riferimento è diretto ai successi recenti di Milan e Inter, costruiti su fondamenta dirigenziali solide e competenti. «Il Milan vince l’ultimo scudetto con una società straniera, ma c’era Maldini. L’Inter ha Zanetti vicepresidente, Marotta è diventato presidente e a cascata lo staff tecnico». Un modello che, secondo Di Canio, la Juventus ha completamente smarrito, portando inevitabilmente ai deludenti risultati attuali.