Juve, Tudor a DAZN: «Da quando ho iniziato ad allenare a 31 anni ho sognato di allenare la Juventus» | OneFootball

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·11. September 2025

Juve, Tudor a DAZN: «Da quando ho iniziato ad allenare a 31 anni ho sognato di allenare la Juventus»

Artikelbild:Juve, Tudor a DAZN: «Da quando ho iniziato ad allenare a 31 anni ho sognato di allenare la Juventus»

Juve, Tudor si racconta a DAZN: «Da quando ho iniziato ad allenare a 31 anni ho sognato di allenare la Juventus». Le dichiarazioni

A due giorni dal big match tra Juventus e Inter, le telecamere di DAZN, accompagnate dall’ex difensore e opinionista Ciro Ferrara, hanno fatto tappa alla Continassa per un’intervista esclusiva al tecnico bianconero Igor Tudor. Ecco i passaggi più significativi delle sue dichiarazioni:

COSA RAPPRESENTA LA JUVE – «Per me rappresenta veramente una parte della vita, mi ha costruito tanto come persona e anche nel lavoro di mister. Se posso dire personalmente la Juve è una parte di me».


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L’ARRIVO ALLA JUVE – «La Juve in quegli anni vinceva in Champions, era una cosa irreale. Era una cosa molto particolare vedere Zidane allenarsi solo in un campo con gente che lo preparava. Sono cose che a me sono rimaste di quegli anni là. Portavamo sempre la porta noi e anche i palloni noi. Adesso sono in 30 a portare la porta e i palloni. Tempi diversi. Adesso è molto più difficile».

RICORDI DI QUEL GRUPPO – «Voglio parlare di Birindelli, Pessotto, Montero, Ferrara e Del Piero. Alex si arrabbiava molto se si perdeva anche solo la partitella in allenamento. Il famoso stile Juventus. Io nella vita faccio sempre la stessa cosa, insegno con i fatti e con gli esempi. Poche parole e coerenza di non girare la testa quando qualcuno sbaglia. Stare sempre sul pezzo in allenamento, la partita è la cosa più facile».

RECUPERO BREMER – «Ha un’importanza enorme sotto tutti i punti di vista: come giocatore e come leader. Lo spogliatoio ha bisogno di lui e del suo carisma. È un ragazzo buono come il pane, si mette sempre a disposizione. Con Ferrara e Montero sarebbe stato titolare? A due forse no, ma a tre si (ride ndr)».

PRIMO GIORNO DA ALLENATORE – «Bellissime sensazioni, perchè io ho giocato poco da calciatore, ho smesso presto per i problemi alle caviglie. Ho sempre avuto questa cosa di non aver dato tutto quello che potevo e da quando ho iniziato ad allenare a 31 anni ho sognato di allenare la Juventus, mi sentivo in debito con questo club».

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