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·13. November 2025
La voce della Nord: "Sarebbe dovuta essere serata del ricordo. Alla nipote di Paparelli..."

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·13. November 2025

Durante l'ultima partita casalinga della Lazio, la curva ha voluto ricordare Vincenzo Paparelli: un tifoso biancoceleste scomparso tragicamente durante un derby.
In suo ricordo, la curva aveva deciso di realizzare una scenografia mozzafiato con delle luci, riprendendo il nome di Vincenzo. Come spiega su Instagram, però, era stato richiesto alla società della Lazio di far entrare in campo la nipote di Paparelli, per omaggiare ancora di più il tifoso scomparso. Purtroppo, però, la società capitolina non ha accettato questa proposta… ma non solo: la bimba e sua madre sono state “abbandonate a loro stesse senza nessun tipo di hospitality”.
Inoltre, la curva biancoceleste ha deciso che nella prossima partita - Lazio-Lecce - non entrerà all'Olimpico ma rimarrà fuori, in modo tale da dare una vera e propria risposta alla società.
Ecco le parole della Nord.

coreografia
Siamo di fronte ad una delle più grandi sconfitte morali di una società che invece della moralità se ne è sempre riempita la bocca.Sarebbe dovuta essere la serata del ricordo, la notte del grande abbraccio a Vincenzo da parte della sua famiglia e da parte dei suoi tifosi, custodi e difensori della sua memoria.Uno come Noi, anzi poteva essere letteralmente chiunque altro di Noi, questo era Vincenzo Paparelli.Il triste epilogo di quella giornata purtroppo lo sappiamo tutti, ciò che molti non sanno invece è che, mentre abbiamo dedicato anima e cuore alla realizzazione di una scenografia in nome di Vincenzo, la dirigenza della SS Lazio ha deciso di impedire a sua nipote di scendere in campo accompagnata dai rappresentanti del tifo organizzato per dare il via alla scenografia in nome di suo nonno, mettendo ovviamente la piccola nella condizione di non poter scendere da sola e di conseguenza di rimanere sugli spalti.Non contenti di aver privato una bambina della gioia e dell'onore di poter far partire lo spettacolo di luci organizzato per comporre il nome di Vincenzo nella sua curva, "qualcuno" della SS Lazio ha pensato bene di relegare la piccola e sua madre in tribuna, abbandonate a loro stesse senza nessun tipo di hospitality o qualsivoglia accortezza che avrebbe meritato e che merita la famiglia Paparelli.Una società che parla di moralità non può usare il pugno di ferro contro la propria pria tifoseria in un'occasione come questa, unicamente per ripicca ad una conte-stazione, fregandosene di una tragedia e dell'importanza che quest'ultima abbia avuto, ed ha tutt'ora, per tutto il popolo Laziale.Per noi ci sono cose più importanti dei giochi di ripicche, per noi ci sono cose più importanti di una partita, per noi difendere e ricordare Paparelli è un atto d'amore verso ogni Laziale, perché tutti, quel 28 ottobre, avremmo potuto occuparequel seggiolino.Proprio per questo abbiamo deciso che a Lazio-Lecce il tifo organizzato non occuperà quei seggiolini che hanno visto la morte di Vincenzo Paparelli, rimarrà a ponte Milvio e non entrerà, lasceremo la dirigenza di questa società a riflettere, nel silenzio assordante di uno stadio che non si renderà complice di scelte scellerate che nulla hanno a che vedere con la difesa del patrimonio di noi Laziali.Difendere il ricordo dei laziali che sono stati strappati da quegli spalti vale molto di più di una partita, vale molto di più del sostegno alla squadra, non entrare è il segnale di una tifoseria che non tace difronte a questo scempio e che si compatta e fa quadrato intorno al ricordo di chi non c'è più!









































