Inter News 24
·23. Oktober 2025
Lautaro Martinez, anima e guida dell’Inter di Chivu: l’attaccante argentino sempre più leader totale

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·23. Oktober 2025
Non si era mai visto un Lautaro Martinez così. Neanche nel periodo in cui, da campione del mondo con l’Argentina in Qatar, aveva toccato l’apice della sua carriera. Oggi, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, il numero 10 nerazzurro è diventato anima, testa e piedi della nuova Inter di Cristian Chivu. Il tecnico rumeno lo ha definito “un esempio, una guida per come si allena e per quanto si sacrifica”, e le parole del suo allenatore trovano conferma in campo.
La partita di Bruxelles contro l’Union Saint-Gilloise è stata la sintesi perfetta della sua evoluzione. Lautaro ha giocato una gara totale: prima ha salvato la squadra respingendo di testa un pallone che stava per entrare in porta, poi l’ha trascinata verso la vittoria con un gol di grande qualità e una prestazione di sacrificio e generosità. Ha anche mandato in porta il giovane Pio Esposito, procurato un rigore e gestito le energie in vista del big match contro il Napoli, dove sarà il punto di riferimento assoluto dell’attacco, complice l’assenza di Thuram.
Sabato, al Maradona, Lautaro arriverà nelle condizioni ideali. Contro il Napoli ha già segnato cinque gol in carriera, compreso quello decisivo nella Supercoppa 2024, ma solo una volta è andato a segno nello stadio partenopeo, allora ancora “San Paolo”, nel gennaio 2020, ai tempi di Antonio Conte. Da allora il mondo è cambiato, e con esso è cambiato anche Martinez, oggi capitano e cannibale calcistico, capace di unire la fame del bomber alla visione di un vero leader.
Come spiega ancora il Corriere dello Sport, Chivu ogni tanto deve smorzarne il nervosismo, ma riconosce che da calciatore esperto e capitano, Lautaro ha imparato che il bene collettivo esalta anche l’individuo. È diventato il principale riferimento per tutti, giovani compresi. Accanto a lui Bonny e Pio Esposito stanno crescendo, e il loro rendimento è anche merito della guida di Lautaro, sempre pronto a incoraggiarli. Gioca sempre, e quando è in campo interpreta il ruolo del centravanti alla sua maniera: un po’ “nove” per istinto predatorio, un po’ “dieci” per la creatività e la tecnica che lo contraddistinguono.
In questo inizio di stagione ha già segnato 9 gol tra Inter e nazionale argentina, e nella notte di Bruxelles ha scalato un altro gradino nella storia nerazzurra. Con 159 reti complessive tra campionato e coppe, ha superato Luigi Cevenini al quinto posto dei migliori marcatori di sempre e si avvicina a Sandro Mazzola (161), che ha già scavalcato nella classifica dei gol in Serie A (118 contro 117). Davanti a lui restano solo mostri sacri come Altobelli e Meazza, ma con un contratto fino al 2029, Lautaro ha tutto il tempo per riscrivere la storia.
È il simbolo della nuova Inter: concreto, leader, e soprattutto decisivo. E se la Champions League è ormai “la sua competizione”, come suggerisce il quotidiano, il prossimo traguardo è chiaro: trascinare i nerazzurri verso un sogno che, con questo Lautaro, sembra sempre meno lontano.