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·28. November 2025

Ledesma ad Ente Morale: "Un allenatore deve capire in che ambiente si trova

Artikelbild:Ledesma ad Ente Morale: "Un allenatore deve capire in che ambiente si trova

Nel corso di Ente Morale, la trasmissione in diretta sui canali di Lazio Style, è intervenuto Cristian Ledesma, ex capitano della Lazio ed attuale allenatore dell'U17.

Le parole di Ledesma ad Ente Morale

Voglio fare l'allenatore per trasmettere agli altri. Secondo me bisogna capire in che tipo di ambiente un allenatore si trova, che società è, se arrivo in una società che gioca da 15 anni gioca 3-5-2 non posso voler giocare subito 4-3-3, bisogna adattarsi a dove un allenatore va.

Gli esercizi per i giovani e le riserve?

Bisogna partire dalla considerazione che si porta dietro la conoscenza del giocatore e del ragazzo. Bisogna capire chi sono i giocatori ed in quale modo devo parlare con uno e con l'altro. La considerazione vuol dire rispetto, se io ti considero e so chi sei vuol dire che ho rispetto di te perché ti considero e quindi fai parte di quel gruppo squadra che sta lavorando per raggiungere obiettivi, di conseguenza il ragazzo si sente parte integrante però la considerazione è fondamentale. Voglio ragazzi che si sentano considerati sempre non solo al momento del bisogno e in campo. La formazione degli allenatori è tanto nella comunicazione non solo verbale ma anche nel modo di porsi.

Chi ti ha motivato di più come allenatore?

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Ledesma - Via onefootball (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Ognuno dietro ha la sua storia, vengo da una terra dove siamo abituati da piccoli a guardar quello che abbiamo e non quello che potevamo avere mentalmente avevo quel pensiero fisso. Ho avuto tanti allenatori che mi hanno motivato a migliorare anche dopo una certa età. Arrivare al sesto anno alla Lazio e continuare a spingere sembra una banalità ma gli allenatori sono stati bravi anche in quello.

Credibilità di un allenatore?

Credibilità e coerenza vanno a pari passo col voler considerare ogni ragazzo. Il ragazzo troverà coerenza se uno cerca di parlare sinceramente con i modi giusti. Noi argentini eravamo e siamo anni indietro rispetto all'Europa, noi avevamo tutte le possibilità ma prima di arrivare a raggiungere una di queste possibilità ci voleva molto di più rispetto ad oggi e ci portava a dare più valore ad ogni singola cosa ottenuta, è quello che manca oggi dare il senso di valore alle cose ottenute. Mi da fastidio quando si dice “ai miei tempi o quando giocavo io..:” le distrazioni prima erano di meno ed erano a mo' di giochi, le situazioni erano completamente diversi. Serve far capire ai ragazzi che bisogna dar valore a quello che si è ottenuto.

Calcio più ansia che divertimento?

Succede spesso e sta a noi addetti ai lavori riportarlo al pensiero che il calcio è un gioco. Se i ragazzi giocano a calcio è perché gli piace e nessuno li ha costretti. Faccio sempre questa battuta: "giocate per divertirvi perché nessuno vi obbliga di stare qua". Il fallimento fa parte della vita sia calcistiche che della vita normale, ci sono le cose ingiuste e il fallimento bisogna andare avanti ed essere preparati a questo

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