Calcionews24
·4. Dezember 2025
Marchetti svela: «Gli ultimi anni di Lazio mi hanno condizionato. Rimpianti? Non rimpiango di non essere arrivato prima»

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Federico Marchetti ha vissuto anni importanti in Sardegna prima di approdare alla Lazio. L’ex portiere del Cagliari è stato ospite della trasmissione radiofonica Il Cagliari in Diretta, in onda su Radiolina, per commentare l’attuale momento della squadra rossoblù.
La formazione guidata da Fabio Pisacane si prepara infatti ad affrontare una sfida particolarmente impegnativa all’Unipol Domus contro la Roma di Gian Piero Gasperini. E proprio in vista di questo appuntamento, Marchetti ha condiviso le sue impressioni e valutazioni.
RIMPIANTI – «Nel 2008 sono arrivato in Serie A. Rimpianti? Non rimpiango di non essere arrivato prima, era così prima a meno che non fossi un fenomeno alla Buffon. Ero l’unico che giocava titolare in Serie A a quell’età, poi dopo ho giocato fino a 40, gli infortuni però mi hanno limitato. Gli ultimi anni di Lazio mi hanno condizionato e poi la società ha puntato su Strakosha, che se l’è meritato. Essere titolare ancora per un po’ era un mio obiettivo, ma fa nulla, sono soddisfatto così della mia carriera».
DOMINARE L’AREA DI RIGORE – «Si, mi piaceva uscire. Tra i pali sono tutti capaci, alcuni eccellono anche come quelli che hanno fatto grandi carriere come Buffon. Pochi come me rischiavano uscendo dall’area piccola, ero sicuramente uno un po’ incosciente. Bella la stima di allenatori come Allegri, sapeva che gli potevo risolvergli delle grane. Quando me ne andavo dalle squadre mi rimpiangevano tutti. Uscite? Anticipi il tiro, se la prendi non tirano e quindi non pari. Così eviti che si creino delle occasioni da contrastare con un tuffo. L’uscita è la parata che non fai, quella che preferisci, come dice Caprile».
ALLEGRI – «Rimane intatta la sua personalità anche oggi, già ai tempi si vedeva che era ambizioso. Quando leggo che non fa giocare le sue squadre ripenso al nostro Cagliari, noi giocavamo in tutti i campi. Vincemmo a Firenze e Torino, con la Juve, il pareggio di San Siro con l’Inter. Rischio esonero dopo 5 giornate? Dopo la riunione pre partiyta rideva, diceva che dopo le 5 sconfitte era lui a rischiare e non noi giocatori. Non era facile mantenere la fiducia nel gruppo, lui poi sa farsi scivolare tutto addosso»
EX COMPAGNI – «Sono in contatto con parecchi del gruppo del primo anno con Allegri, è rimasto un bel legame che c’era già ai tempi. Ci sentiamo spesso con Lazzari, Matri, Biondini, Bianco, Acquafresca, Lupatelli e Cossu. Eravamo un grande gruppo! Sapevamo di essere forti, il mister ci ha dato la consapevolezza. Eravamo molti giovani con vari esperti come Bianco e Lopez, molti hanno poi fatto la Nazionale come Biondini e Cossu. Peccato che di quella squadra ci ha lasciato Astori…».
NAINGGOLAN – «A Cagliari era ai margini quando è arrivato da Piacenza, giocava trequartista e Cossu era intoccabile. Bisoli l’ha messo davanti alla difeda ed è iniziata la sua carriera. Derby? Da avversario ricordo più cose dalla mia parte ma anche alcuni persi per colpa sua, mi ha fatto gol, abbiamo giocato bei derby contro».









































