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·6. Dezember 2025

Napoli-Juventus, dieci eroi inattesi che hanno scritto la storia del confronto

Artikelbild:Napoli-Juventus, dieci eroi inattesi che hanno scritto la storia del confronto

La sfida tra Napoli e Juventus non è una partita come le altre. Da oltre settant’anni produce episodi memorabili, protagonisti imprevisti e destini ribaltati nel giro di un lampo. Dal dopoguerra a oggi, dieci uomini, talvolta celebrati, talvolta travolti, hanno lasciato un segno indelebile nei confronti di Fuorigrotta, riporta Gazzetta.

Napoli-Juventus, dieci eroi inattesi che hanno scritto la storia del confronto

Uomini che, da un istante all’altro, si sono ritrovati al centro della scena con gesti tecnici, coincidenze o errori destinati a rimanere nella memoria collettiva.


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1958 – Gino Bertucco e la partita impossibile

Napoli–Juventus 4-3 (20 aprile 1958)

La sfida dello stadio della Liberazione è considerata una delle più incredibili degli anni Cinquanta. Lo racconta con voce altisonante Vittorio Cramer: “Metà del Vomero è fuori, l’altra metà è sulle gradinate”. A quattro minuti dal termine, sul 3-3, Bertucco raccoglie una respinta e firma il 4-3 definitivo. Dietro la porta decine di persone esplodono in una celebrazione disordinata, simbolo di un calcio ancora popolare, caotico e viscerale.

1970 – Gigi Pogliana, il terzino che sorprende tutti

Napoli–Juventus 1-0 (8 novembre 1970)

Pogliana non è un protagonista annunciato. È un terzino moderno, d’iniziativa, che però segna poco. Contro la Juventus, quel giorno, decide tutto lui. Sul cross di Sormani, si infila tra i difensori bianconeri e di testa batte Tancredi. Enrico Ameri lo racconta in radiocronaca come “una rete irresistibile”. E aveva ragione.

1977 – Peppe Massa e il giorno del caos

Napoli–Juventus 0-2 a tavolino (9 gennaio 1977)

La partita degenera negli ultimi minuti. Massa segna, ma l’arbitro annulla per fallo di mano. Gli spalti esplodono: vengono lanciati oggetti di ogni tipo, una bottiglia colpisce alla testa il guardalinee Binzagi. Menicucci fischia anticipatamente la fine. Il Giudice Sportivo assegna lo 0-2 alla Juventus. Una domenica cupa, diventata simbolo del lato oscuro della passione.

1981 – L’autogol di Guidetti e il sogno infranto

Napoli–Juventus 0-1 (17 maggio 1981)

Il Napoli di Marchesi è in corsa per lo scudetto. Contro la Juventus, però, arriva la beffa: un tiro di Verza deviato da Guidetti, centrocampista generoso e silenzioso, si trasforma nell’autogol che spezza le ambizioni del San Paolo. Da Gozzano – dove aggiustava televisori da ragazzo – al peso di un intero popolo sulle spalle: il destino sa essere crudele.

1984 – Gianni De Rosa, il capellone che fermò Platini

Napoli–Juventus 1-1 (29 gennaio 1984)

La Juventus passa con una punizione di Platini che interrompe il record d’imbattibilità di Castellini. Ma De Rosa, attaccante estroso e dal look inconfondibile, riporta il Napoli in parità. Quella rete vale più di un pareggio: è una scintilla di orgoglio in una stagione complicata. La sua vita si spegnerà tragicamente nel 2008, ma quel gol resta tra i più ricordati.

1989 – Renato Buso, il pesce d’aprile della Juve

Napoli–Juventus 2-4 (1 aprile 1989)

Buso, talento precoce ma mai del tutto sbocciato, vive a Napoli una delle sue giornate perfette: doppietta, vittoria e un’impronta indelebile sul match. “Il giorno dello scherzo, segnai sul serio”, dirà anni dopo. Un episodio che racconta la sua carriera: intermittente, ma con acuti improvvisi e scintillanti.

1991 – De Agostini rompe l’equilibrio

Napoli–Juventus 0-1 (20 ottobre 1991)

Due squadre ricche di campioni: da una parte Careca, Zola, Padovano; dall’altra Baggio, Schillaci, Casiraghi. Eppure a decidere è Gigi De Agostini, terzino dal tiro chirurgico, che nel recupero del primo tempo sorprende Galli. “Al Napoli segno sempre”, dice sorridendo a fine gara. In effetti il copione si ripete con inesorabile puntualità.

1997 – Taglialatela e la parabola beffarda di Fonseca

Napoli–Juventus 1-2 (9 novembre 1997)

Mancano tre minuti. Fonseca, ex idolo del San Paolo ora in bianconero, calcia un sinistro apparentemente innocuo. Il pallone rimbalza davanti a Taglialatela, cambia traiettoria e finisce in rete. Il portiere è sconsolato, il pubblico furioso, il Napoli in caduta libera verso la retrocessione. Un episodio che diventa metafora della stagione.

2011 – Estigarribia, l’uomo della partita che nessuno aspettava

Napoli–Juventus 3-3 (29 novembre 2011)

Nel pirotecnico 3-3 del San Paolo spunta un nome inatteso: Marcelo Estigarribia, esterno paraguaiano che alla Juventus segnerà un solo gol. Quella sera, però, si ritaglia un posto in un confronto spettacolare. Un protagonista imprevisto nel primo anno dell’era Conte.

2019 – Kevin Malcuit e l’errore che cambia la partita

Napoli–Juventus 1-2 (3 marzo 2019)

Un retropassaggio azzardato, Cristiano Ronaldo che intercetta, Meret costretto al fallo e poi l’espulsione. La punizione di Pjanic completa l’opera. Malcuit, con la chioma biondo platino, vorrebbe scomparire. “È un errore che pesa, ma reagiremo”, rassicura Ancelotti sostituendolo poco dopo. Intanto, però, la Juventus prenota l’ottavo scudetto consecutivo.

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