Juventusnews24
·20. November 2025
Paganini sottolinea un pregio dell’Irlanda del Nord e poi analizza: «Italia? Ecco cosa dovrà richiedere la Federazione». Cosa serve

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Il giornalista Paolo Paganini è intervenuto a TMW Radio, nel pomeriggio di Maracanà, per commentare il sorteggio dei playoff Mondiali che vedrà l’Italia affrontare l’Irlanda del Nord. Paganini ha subito avvertito che il vero ostacolo per la Nazionale di Gennaro Gattuso non è solo la forza tecnica dell’avversario. Sarà determinante come arriverà l’Italia a marzo, ha detto il giornalista, sottolineando che la condizione atletica è cruciale per la sfida.
Paganini ha descritto le possibili avversarie nel percorso playoff come squadre di grande corsa. L’Irlanda del Nord è una squadra che corre, e la stessa intensità è attesa da Galles e Bosnia-Erzegovina.
Proprio per questo, l’Italia avrebbe bisogno di una sorta di ritiro per preparare al meglio la sfida di marzo. Ma qui emerge il problema strutturale del calcio italiano: c’è una guerra tra club e Federazione. La priorità delle società è il calendario e la gestione dei propri giocatori. Paganini ritiene che l’unico modo per superare il conflitto sia l’unità d’intenti.
Paganini ha lanciato un avvertimento durissimo. Ha detto che o c’è unità d’intenti e si capisce che l’accesso al Mondiale non può essere fallito, altrimenti diventa un grande problema. La posta in gioco è alta: perdere il terzo Mondiale consecutivo sarebbe un danno incalcolabile per l’intero movimento.
La Nazionale di Gennaro Gattuso si trova in un limbo. Deve affrontare un avversario duro e, per farlo, ha bisogno di superare la resistenza dei club. Paganini ha sposato la tesi che un mini-ritiro è necessario. L’obiettivo deve unire tutti gli attori del calcio italiano, dalle Leghe ai singoli club, per non fallire la missione.
PAROLE – «Sarà determinante come arriverà l’Italia a marzo, perché l’Irlanda del Nord è una squadra che corre. Sarà fondamentale la condizione atletica, anche perché pure Galles e Bosnia-Erzegovina sono squadre che corrono. Sì, ci starebbe. L’Italia deve arrivare a quegli appuntamenti con una sorta di ritiro. Il punto è che c’è una guerra tra club e Federazione. O c’è unità d’intenti e si capisce che l’accesso al Mondiale non può essere fallito, altrimenti diventa un grande problema».









































