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·6. November 2025
Rinnovo Vlahovic Juve, Tuttosport: Dusan non accetterà maxi taglio dell’ingaggio. Al massimo potrebbe… Ultime

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Luciano Spalletti la sua mossa l’ha fatta, e non è stata tattica. La palla in profondità l’ha messa lui: un assist al bacio, una vera e propria caramella da scartare, servita con la qualità e la naturalezza dei grandi registi che ha allenato in carriera, da Pizarro a Brozovic, passando per Paredes e Lobotka.
Spalletti ha visto un corridoio aperto, un varco da sfruttare. Con il pretesto dell’armonia di gruppo da ritrovare, ha saputo meglio di chiunque altro rimettere i rapporti in carreggiata. Ha agito da play, da collante che agevolasse un dialogo interrotto, congelato da tempo. Sì, ora Dusan Vlahovic e la Juve devono solo fare gol. Non un dettaglio, certo, ma finora era mancato proprio chi costruisse l’azione.
L’attualità, rispetto alle turbolenze estive, racconta questo: Vlahovic e la Juve hanno ritrovato la reciproca volontà di parlarsi, di chiarirsi, di capire se ci siano ancora i margini per “cucire” lo strappo e indirizzare il domani in modo diverso. I meriti sono da dividere. Si parte da Dusan, oggi investito della carica di salvatore della patria di un reparto offensivo in difficoltà. Non è un mistero che Damien Comolli si aspettasse molto di più da Jonathan David e da Lois Openda(quest’ultimo con la sola attenuante dell’arrivo last-minute). Il loro contributo alla causa, finora, è stato miserrimo.
Così, prima Tudor e adesso Spalletti, si sono dovuti rifugiare in Vlahovic. E il serbo ha risposto: più forte, più sereno, più centrato. Chi l’ha visto nelle ultime settimane ha constatato la sua “fame”. Quella che gli ha permesso di uscire tra gli applausi dal Bernabeu (nonostante il gol sbagliato) o di trascinare la squadra contro Udinese e Sporting. Dusan è rinato nell’atteggiamento.
La Juve apprezza questo spirito: Vlahovic poteva tirare i remi in barca, ragionando in ottica conservativa in vista del mercato e dei Mondiali. Invece, sta lavorando a testa bassa per aiutare la squadra, a costo di essere meno lucido sotto porta. È l’attitudine che fa innamorare gli allenatori.
RINNOVO VLAHOVIC – Ma l’atteggiamento non basta a risolvere la questione contrattuale. La Juve è chiara: non intende dare futuro all’attuale accordo, pesantissimo per le casse (oltre 22 milioni all’anno) e sproporzionato per i gol fatti (6 in 14 presenze). Vlahovic, a 25 anni, attua la sua strategia: a Torino sta benissimo, ma sa che questo rendimento attirerà nuove pretendenti. Intende mantenere questo vantaggio in sede di trattativa. Il suo quadro è chiaro: rimanere è una possibilità, ma non con un ridimensionamento economico. Accetterebbe un “piccolo sacrificio”, ma un “maxi taglio” all’ingaggio è un no secco.
Più continuerà a giocare così, più avrà forza nei negoziati. Più la Juve rimanda il tavolo, più i rischi di perderlo a zero aumenteranno. Spalletti, in questa partita, indossa la maglia del club: sa quanto questo Vlahovic faccia comodo in casa. Ma non potrà fare tutto Luciano: l’assist è stato suo, il gol devono farlo loro.
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