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·30. Dezember 2025

Rivoluzione fuorigioco, Infantino rilancia la “Legge Wenger”: più spazio agli attaccanti

Artikelbild:Rivoluzione fuorigioco, Infantino rilancia la “Legge Wenger”: più spazio agli attaccanti

Il calcio potrebbe essere alla vigilia di una nuova, epocale rivoluzione regolamentare. A lanciare il sasso nello stagno non è un osservatore qualunque, ma il numero uno del calcio mondiale: Gianni Infantino. Dal palco del World Sport Summit, il presidente della FIFA ha rispolverato una proposta destinata a far discutere e, potenzialmente, a riscrivere le dinamiche tattiche del gioco: la modifica sostanziale della regola del fuorigioco.

Infantino apre al nuovo offside: gol più facili e stop alle perdite di tempo

Le parole di Infantino, riportate dal Mundo Deportivo, tracciano una linea chiara verso la spettacolarizzazione. “Continuiamo a esaminare le regole, chiedendoci come rendere il gioco più offensivo, più attraente”, ha spiegato il presidente, collegando questa necessità all’evoluzione tecnologica già avviata con il VAR. Ma se la moviola in campo serviva a correggere errori, la nuova proposta punta a cambiare la filosofia stessa dell’attacco.


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Al centro del dibattito c’è la cosiddetta “Legge Wenger”, teorizzata tempo fa da Arsène Wenger, responsabile dello sviluppo globale del calcio per la FIFA, e già in fase di sperimentazione in alcune leghe minori. L’idea è radicale: considerare un giocatore in fuorigioco solo quando il suo corpo è completamente oltre quello del difensore. “Oggi la regola richiede che l’attaccante sia dietro o in linea: forse in futuro dovrà essere completamente davanti per essere sanzionato”, ha sottolineato Infantino. In pratica, se anche solo una parte del corpo (escluse braccia e mani) fosse in linea con l’ultimo difensore, la posizione verrebbe considerata regolare. Una modifica che eliminerebbe i fuorigioco millimetrici di “un’unghia” o di una spalla, favorendo nettamente gli attaccanti e aumentando, in teoria, il numero di gol.

Ma la battaglia della FIFA non si ferma all’offside. Nel mirino di Infantino c’è anche il tempo effettivo e la fluidità della manovra. “Stiamo valutando misure per evitare perdite di tempo. È importante che il gioco scorra, le interruzioni devono essere ridotte al minimo”, ha aggiunto. In quest’ottica rientra la sperimentazione, già attiva in alcuni tornei, che punisce i portieri che trattengono il pallone tra le mani per più di otto secondi: la sanzione non è più una punizione indiretta in area, ma un calcio d’angolo per la squadra avversaria. Un deterrente potente per chi cerca di addormentare la partita.

Andrea Alati

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