Calcio e Finanza
·20. November 2025
Tatum (NBA): «Vogliamo una Champions del basket in Europa con brand come Real e Milan»

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·20. November 2025

Il progetto NBA Europe è pronto a partire con le offerte per le franchigie nel primo trimestre 2026. A confermarlo è il vice commissioner della NBA, Mark Tatum, che inoltre ha specificato come il debutto sia atteso nel 2027 e che potrebbe organizzare un torneo preseason contro le squadre NBA statunitensi nel primo anno.
Tatum, nel corso della conferenza annuale Dealmakers a New York dello Sports Business Journal, ha anche indicato i paesi che ospiteranno probabilmente le 10-12 franchigie permanenti della NBA Europe, citando Francia, Germania, Italia, Spagna, Turchia e Grecia. Inoltre, ha menzionato club di Eurolega come Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e LDLC ASVEL (di proprietà dell’ex NBA Tony Parker).
«Quasi come la Champions League del basket in Europa – ha detto Tatum –. Quindi marchi come Real e Barça, Man City e PSG e Milan che giocano a basket. È molto interessante. Non solo contenuti sportivi live premium rilevanti in Europa, ma rilevanti a livello globale. Rilevanti in Asia, negli Stati Uniti e in Nord America perché alcuni dei marchi con cui parliamo hanno enormi seguaci in tutto il mondo. Se sei in Lituania, in Serbia, in Croazia, altri club in quei mercati, vogliamo che ogni squadra abbia l’opportunità di entrare in quella lega di alto livello».
Tatum ha voluto sottolineare l’importanza di un sistema pronto per il salary cap, che però deve essere implementato per garantire «equilibrio competitivo e sostenibilità finanziaria a lungo termine. Abbiamo un po’ di lavoro da fare lì… con il modello, con i nostri proprietari, con la FIBA. Se riusciremo a ottenere l’approvazione da parte dei nostri proprietari e della FIBA».
Inoltre, Tatum ha confermato poi come Raine Group e JP Morgan stanno ancora valutando se le quote di franchigia saranno tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari, e che i potenziali proprietari — siano essi individui, fondi di private equity o fondi sovrani — dovranno investire nelle infrastrutture dei loro palazzetti. Sul campo, ha affermato che la presenza della NBA Europe potrebbe «fermare l’esodo» dei giocatori internazionali verso le squadre universitarie statunitensi, offrendo ai teenager europei la possibilità di restare a casa, svilupparsi e guadagnare. Riguardo la lega stessa, ha previsto: «Sarà il miglior basket in Europa. … Se la NBA è giocatori dall’1 al 450, NBA Europe è dal 451 al 900».
«Nel breve termine, si potrebbe vedere una competizione pensate a una sorta di coppa preseason –ha continuato Tatum –. Dove le squadre NBA vanno in Europa e giocano contro le squadre della lega europea. E si crea un piccolo torneo attorno a questo, dove Knicks, Lakers e Bulls giocano contro PSG, Real e Man City. Potremmo farlo nel primo anno. E penso sarebbe una proposta eccitante. Alla fine si assegna una coppa. Nel medio termine, parlo di cinque, dieci anni, si potrebbe vedere una situazione in cui i vincitori dei primi due classificati della lega europea, per esempio, vengano inseriti nel torneo NBA Cup. Quindi improvvisamente potresti avere Milan e Barcellona che giocano nell’NBA Cup».
«A un certo punto, e parlo a lungo termine, si potrebbe vedere uno scenario in cui la qualità del basket continua a crescere – ha continuato Tatum –. Dove ora hai infrastrutture di livello mondiale in queste grandi città, e dove i viaggi supersonici diventano realtà, potresti avere una divisione in Europa della NBA». Ma sono in programma anche altre espansioni, come testimoniano le conversazioni per vendere circa 10 franchigie della Basketball Africa League nella prima metà del 2026 a compratori «nei principali mercati africani come Lagos, Johannesburg, Casablanca, Il Cairo e Dakar. La NBA ha incaricato la banca d’investimento indipendente globale Moelis come consulente.
«Direi che l’Asia è una grande opportunità per noi – ha concluso Tatum –. La gente, penso non ci pensi molto, ma devo ricordare al mio team che il 95% della popolazione mondiale è fuori dagli Stati Uniti. E in molti di quei paesi, il basket è lo sport numero uno o due. In Asia, siamo noi il numero uno. In Cina siamo lo sport numero uno, 300 milioni di persone giocano a basket in Cina. Nelle Filippine siamo lo sport numero uno. Non il calcio, il basket. E ci sono quasi 2 miliardi di persone in Asia. È un enorme mercato per noi. Hansen Yang dei Trail Blazers, le sue partite di Summer League hanno avuto più spettatori delle nostre finali NBA».









































