Juventusnews24
·15 November 2025
Abodi avverte su Euro 2032: «Siamo operativi lato stadi: Napoli è a rischio». L’obiettivo del ministro rispetto al grande evento

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Il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, ha fatto il punto sulla situazione degli impianti sportivi italiani. Intervenendo a Sky Tg24, Abodi ha voluto chiarire che, in vista di Euro 2032, è il momento di agire. Il Ministro ha affermato di essere operativo. Ha spiegato che la sensibilità politica sulla questione è sempre esistita, ma che ora serve la concretezza: se non si traduce in agenda le cose non si fanno.
Abodi ha rivelato che il governo sta lavorando a 12 progetti complessivi, definendola una operazione di sistema senza precedenti in Italia. Il suo obiettivo, in questo senso, è duplice.
Da un lato, ha fissato una scadenza ambiziosa: almeno 3 stadi apriranno nuovi cantieri entro il 2026. L’obiettivo non è solo legato all’Europeo del 2032, che Abodi definisce un acceleratore, ma è anche un impegno personale. Il Ministro intende consegnare a chi verrà dopo di me un iter già avviato entro un anno e mezzo.
Abodi ha poi citato i progetti locali in corso, evidenziando che Milano ha già fatto un passo in avanti importante. Anche la Capitale è in fermento: Roma migliorerà lo stadio Olimpico e sta lavorando alla realizzazione del nuovo stadio della Roma. Allo stesso tempo, anche la Lazio ha la sua agenda per un impianto proprio.
Il monito più severo è arrivato per la città di Napoli e il suo stadio, il Maradona. Abodi ha ammesso di comprendere la sua sacralità, ma ha espresso l’auspicio che i rapporti tra l’amministrazione comunale e il club portino a una soluzione che consegni a Napoli uno stadio alla sua altezza.
La posta in gioco è alta: il Ministro ha concluso con un chiaro avvertimento, dicendo che stenta a credere a un Europeo senza Napoli, ma oggi il rischio c’è se la situazione non si sblocca. Questa operazione di sistema, spinta da Andrea Abodi, è cruciale per il futuro del movimento italiano.
ANDREA ABODI – «Stadi? Sono operativo. Non basta la sensibilità, quella c’è sempre stata, ma se non si traduce in agenda le cose non si fanno. Milano ha fatto un passo in avanti importante. Roma migliorerà lo stadio Olimpico e si immagina la realizzazione del nuovo stadio della Roma, così come la Lazio ha la sua agenda. Lavoriamo su 12 progetti, non c’è mai stata un’operazione di sistema così e si realizzerà. Nel 2026 almeno 3 stadi apriranno nuovi cantieri. Ma la di là dell’europeo del 2032 che è un acceleratore, entro un anno e mezzo devo consegnare a chi verrà dopo di me un iter già avviato, ma il cambio di ritmo è significativo. Capisco la sua sacralità, ma mi auguro che i rapporti tra amministrazione e club portino a una soluzione che consegni a Napoli uno stadio alla sua altezza. Stento a credere a un europeo senza Napoli, ma oggi il rischio c’è».









































