PianetaSerieB
·7 September 2025
Catanzaro, Rispoli: “Aquilani mi ricorda Fabregas, sogno di giocare un Mondiale con l’Italia”

In partnership with
Yahoo sportsPianetaSerieB
·7 September 2025
Fabio Rispoli, intervistato da Gianluca Di Marzio, ha raccontato il rapporto con Fabregas al Como e gli obiettivi posti per questa stagione col Catanzaro.
Qui le sue parole, estratte da Gianlucadimarzio.com: “Sono contento di quello che sto facendo, Aquilani, fin da subito, mi ha dato grande fiducia. Ho giocato le prime due partite, rimanendo in campo per 90 minuti. Mi piacere dare tutto, se sei timido fai poca strada in questo mondo. È una delle cose che mi ha trasmesso Fabregas durante questi primi anni di carriera. A 19 anni era capitano dell’Arsenal. Se non hai carattere e coraggio, a quell’età è quasi impossibile pensare a una cosa del genere.
I suoi complimenti prima della sfida con la Lazio? Non è la prima volta che parla bene di me prima di una partita, fa piacere ricevere i suoi complimenti. Già altre volte, quando gli hanno chiesto dei giovani italiani, ha fatto il mio nome. Mi ha insegnato tanto. Ricordo che il primo giorno di ritiro, quando lui era alla guida della Primavera, venne a parlarmi per spiegarmi nel dettaglio i progetti che lui e la società avevano in mente per me. Mi colpì molto, eravamo solo all’inizio. Erano i giorni dell’esonero di Longo, si parlava di lui come suo possibile sostituto. A un certo punto venne da me per comunicarmi che sarei andato in prima squadra, poi aggiunse che la società avrebbe anche rinnovato il mio contratto. Chiamai di corsa mio papà e, per l’emozione, mi misi quasi a piangere.
Mio papà e mia mamma sono i miei punti di riferimento, così come le mie sorelle. Mi seguono sempre quando possono, ma in ogni caso cercano di fare il possibile per essere presenti. Durante il riscaldamento col Südtirol, alzo per caso lo sguardo e me li ritrovo tutti in tribuna. Non ne sapevo nulla, è stata una bella sorpresa. Perché il 32? Era il numero di mio zio. Per questo motivo, quando è possibile, cerco di prenderlo. Voglio portare avanti questa tradizione familiare. Abbiamo iniziato a parlare di calcio solo dallo scorso anno. Ci sentiamo spesso, mi dà qualche consiglio, ma in generale mi lascia tanto spazio sull’argomento. L’esperienza alla Virtus Verona? Gigi Fresco per me è stato come un nonno, è nato un legame intenso. Mi porto dietro un grande bagaglio d’esperienza importante, sono cresciuto tanto insieme a loro.
Non ho mai pensato che avrei fatto sicuramente questo nella vita, anzi, forse non me ne sono ancora reso conto. Anche adesso, che è diventato un vero e proprio lavoro, cerco di portare avanti questo percorso con leggerezza e tranquillità. È un pensiero che mi aiuta a essere più sereno, non mi piace nemmeno sentirmi dire che faccio il calciatore. Spero di arrivare presto in Serie A, provando a rimanere a Como, ma soprattutto di giocare un Mondiale con la maglia azzurra. Per me è sempre una grande emozione indossare questi colori.
Liberali? Prima del suo arrivo a Catanzaro ci siamo sentiti al telefono, abbiamo parlato un po’ della città e della squadra. Io gli ho dato subito un parere positivo, qui si sta davvero bene, sia dentro che fuori dal campo. Mi sono trovato bene fin dal primo momento, il gruppo è fantastico, non mi aspettavo di trovare così tanti giovani. È il posto giusto per me, Aquilani ha un’idea tattica precisa, vicina a quella di Fabregas. È uno degli aspetti che ho preso in considerazione. Idoli? Diciamo che non ne ho uno in particolare, ma osservo con piacere calciatori come Vitinha o Joao Neves”.