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·2 September 2025

CorSport – Mercato Napoli, colpi extra lusso per la Champions: ecco come cambiano gli azzurri…

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CorSport – Mercato Napoli, colpi extra lusso per la Champions: ecco come cambiano gli azzurri…

La maglia numero 10 di Diego in prestito secco per una notte, senza diritto di riscatto: il Napoli però l’ha meritata e l’ha indossata nell’ultimo giorno di un mercato condotto in maniera sopraffina in entrata, con dieci acquisti, e in uscita, con quindici cessioni. Squadra stravolta nei tratti somatici, nei muscoli e finanche nel cervello ma non nell’anima e negli occhi: la ferocia e lo sguardo infiammabile sono sempre quelli di Antonio Conte, proprio come ha confermato la vittoria contro il Cagliari. Investiti 147,5 milioni di euro, un’enormità, ma con un paio di postille da precisare: al computo andranno aggiunti i bonus, compreso quello alla firma dello svincolato De Bruyne; non sono ancora contemplati i 40 milioni di euro del riscatto di Hojlund, obbligatorio con la qualificazione del Napoli alla prossima Champions. Importantissimi anche gli incassi: 140 milioni, con il plus della cessione di Osimhen al Galatasaray per 75 milioni. Che diventano 210 considerando anche i 70 dell’affare Kvara al Psg di gennaio.

Doveva essere una campagna di rafforzamento, utile ad aumentare la profondità della rosa con le alternative necessarie e le opzioni che mancavano un anno fa in vista del ritorno in Champions e di una stagione durissima su quattro fronti, e così è stato. Ma non solo: il colpo De Bruyne è un regalo extralusso post scudetto, di certo il più affascinante dell’intera Serie A, mentre l’arrivo di Hojlund è la risposta imperiosa del grande club all’emergenza creata dall’improvviso forfait di Lukaku, il centravanti totem. Come ripete spesso e giustamente Conte: è andato in scena il secondo step del processo di ricostruzione, dopo la rifondazione di un anno fa inaugurata tra le macerie e conclusa con la sorprendente vittoria del campionato.


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Riepilogo: sono arrivati il portiere Milinkovic-Savic (Torino); i difensori Beukema (Bologna) e Marianucci (Empoli); l’esterno sinistro Gutierrez (Girona); i centrocampisti Elmas (Lipsia) e De Bruyne (svincolato dal City); l’ala sinistra Lang (Psv); il baby trequartista Barido (Juve); i centravanti Lucca (Udinese) e Hojlund (United). Spiccano i due pezzi Premier, KDB e Hoj, i due volti del calcio di Manchester che andranno a incrementare il tasso internazionale e il sound dei ritmi inglesi già garantiti alla squadra da McTominay e Gilmour. Sono colpi che alla lunga, come confermato proprio dall’esempio di McT, possono fare la differenza soprattutto in ottica Serie A.

Il ds Manna ha lavorato benissimo a trecentosessanta gradi: in entrata, soddisfacendo le esigenze tecniche e colmando la voragine creata dall’infortunio di Lukaku, un evento che alle porte della stagione ha sbilanciato tremendamente l’assetto offensivo creando generale inadeguatezza strutturale in relazione agli impegni e alle ambizioni; e in uscita. Quindici cessioni, dicevamo, sedici contando anche Kvara: il portiere Caprile (Cagliari); i difensori Rafa Marin (Villarreal) e Natan (Betis); i centrocampisti Gaetano (Cagliari), Folorunsho (Cagliari), Cajuste (Ipswich Town) e Hasa (Carrarese); gli esterni Zanoli (Udinese), Zerbin (Cremonese), Lindstrom (Wolfsburg), Ngonge (Torino); gli attaccanti Osimhen (Galatasaray), Raspadori (Atletico Madrid), Simeone (Torino) e Cheddira (Sassuolo). Rivoluzione.

Carlo Gioia

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